Washington (Usa), 25 giu. (LaPresse/AP) – Il Pil degli Stati Uniti si è contratto a un tasso annualizzato del 2,9% nel primo trimestre del 2014. Lo riferisce il dipartimento del Commercio, che ha rivisto la stima finale in netto peggioramento dopo la flessione dell’1% indicata dalla seconda stima. Si tratta della peggiore contrazione dalla fine della recessione. La prima rilevazione sul Pil aveva indicato un incremento dello 0,1%, mentre nel quarto trimestre del 2013 l’economia statunitense aveva mostrato un solido +2,6%. Gli analisti si aspettavano per il primo trimestre una contrazione del Pil dell’1,8%. Nonostante il dato deludente condizionato dall’inverno più rigido delle medie stagionali, quasi tutti gli economisti concordano su un rimbalzo del Pil già in aprile-giugno, con un’espansione dell’economia che dovrebbe attestarsi intorno al tasso annualizzato del 3%. Per ritrovare una caduta del Pil Usa tanto profonda occorre risalire al primo trimestre del 2009, nel pieno della Grande Recessione, quando il tonfo fu del 5,4%. La revisione al ribasso del Pil del primo trimestre paga la correzione della spesa sanitaria, che passa dal +1% della seconda stima al -0,2% di quella finale.

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