Milano, 28 giu. (LaPresse) – L'Osservatorio sulla demografia delle imprese di Confcommercio, relativamente ai flussi delle iscrizioni e delle cancellazioni delle imprese presso gli uffici delle camere di commercio nel periodo gennaio-maggio 2014, segnala un numero più elevato di cessazioni rispetto alle iscrizioni. Il saldo negativo dei primi cinque mesi dell'anno, riferito all'Area Confcommercio, si è lievemente ridimensionato rispetto ai primi cinque mesi del 2013 per effetto di un calo delle cessazioni, mentre il numero delle nuove iniziative imprenditoriali è rimasto sui medesimi livelli dei primi cinque mesi dello scorso anno.
All'interno dell'aggregato solo le attività di alloggio e ristorazione hanno registrato un peggioramento del saldo. Nel dettaglio, 184.802 si registrano 184.802 iscrizioni e 204.451 cessazioni, con un saldo negativo di 19.649 attivita' in meno. Numeri che peggiorano nell'area Confcommercio dove a fronte di 57.599 aperture si sono registrare 110.315 chiusure, con un saldo negativo di -52.716 attività.
Condizionati da una domanda che stenta ancora a crescere, tutti i comparti merceologici del commercio al dettaglio e dei servizi di alloggio e ristorazione, hanno evidenziato saldi negativi con un risultato che per l'area non alimentare è stato peggiore rispetto ai primi cinque mesi del 2013; più attenuato il saldo negativo del commercio ambulante rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente grazie ad un incremento delle nuove iscrizioni.I tassi di variazione dello stock delle imprese registrate nei venticinque settori considerati non mostrano una tendenza alla riduzione. Nell'ipotesi che tassi di variazione omogenei preludano a un miglioramento del clima economico generale, i primi mesi del 2014 non fanno registrare significativi indizi di ripresa.
Il centro studi Confindustria spiega come in tutte le ripartizioni territoriali nei primi cinque mesi del 2014 il numero di cancellazioni delle imprese dell'area Confcommercio è stato più elevato delle nuove iscrizioni. Particolarmente consistente il saldo negativo del Mezzogiorno dove il sistema imprenditoriale sembra fortemente indebolito dalla recessione. In questa ripartizione il numero di cancellazioni è rimasto identico a quello dello stesso periodo dell'anno precedente mentre per le iscrizioni si è registrato un incremento di lieve entità.
Nel Nord-ovest e nel Nord-est il saldo negativo si è attenuato rispetto allo stesso periodo del 2013 grazie ad un calo delle cancellazioni, mentre il Centro evidenzia un peggioramento. A livello regionale nei primi cinque mesi del 2014, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Campania e Sardegna si distinguono per una riduzione del proprio saldo negativo rispetto al 2013, mentre Lazio e Sicilia registrano un saldo più pesante. Il flusso delle iscrizioni presenta incrementi significativi in Veneto, Liguria, Umbria, Campania, Sicilia e Sardegna.
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