Roma, 1 lug. (LaPresse) – Nel 2013 in tutti i servizi pubblici le proclamazioni di sciopero sono state 2.339, “un numero certamente elevato”. A dirlo è il presidente della Commissione sul diritto di sciopero, Roberto Alesse, nella sua relazione annuale. Alesse sottolinea che il dato si è tradotto in “666 effettive giornate di sciopero”. Per il Garante si riscontra in molti settori una “situazione patologica” che alimenta il conflitto. Alesse spiega che, ad esempio, quelli dell’igiene ambientale (raccolta e smaltimento dei rifiuti) e delle pulizie e multiservizi, hanno subìto, nel 2013, rispettivamente, 186 e 105 azioni di sciopero, dislocate principalmente nelle Regioni del Sud (in particolare, in Campania e Sicilia). Il Garante evidenzia che “consueti e devastanti fenomeni di ‘mala amministrazione’, ma anche dalla progressiva riduzione degli stanziamenti” pubblici “incidono pesantemente sull’andamento e sulle caratteristiche della conflittualità” che si riflette “sulla qualità del servizio stesso e sulle condizioni di vita dei lavoratori”. Alesse rileva come un altro “fronte aperto” sia quello dei trasporti (aereo, marittimo, ferroviario e su gomma), dove il dato globale, vale a dire la somma degli scioperi sia nazionali, che locali, registra, nell’anno di riferimento, “ben 293 astensioni”. Il Garante sottolinea che “lo stato di crisi in cui versa soprattutto il trasporto pubblico locale è noto a tutti e, tra le sue cause, si annovera, in primo luogo, il fatto che molte Regioni hanno avvertito spesso la necessità di impegnare gli appositi fondi a loro assegnati per far fronte ad altre situazioni di emergenza, come quella rappresentata dal settore sanitario”. Allo stesso tempo Alesse ricorca che il contratto del tpl è scaduto “nel lontano 2007” ed “è la principale causa di insorgenza del conflitto”. Nella sola città di Roma, sottolinea ancora il Garante, “è stata interessata, nel 2013, da ben 20 giornate di sciopero)”. Una conflittualità che, si evidenzia ancora nella relazione, “non di rado, si manifesta in tutta la sua virulenza, come è accaduto nella città di Genova lo scorso mese di novembre, allorché uno sciopero, effettuato con modalità del tutto illegittime, si è protratto per oltre quattro giornate, provocando la paralisi totale del servizio di trasporto pubblico, con danni irreparabili per l’esercizio del diritto di circolazione dei cittadini”.
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