Roma, 28 lug. (LaPresse) – La fiducia delle imprese italiane è salita a luglio a 90,9 punti dagli 88,2 di giugno. Lo rileva l’Istat. Si tratta del livello più alto dall’agosto del 2011. L’indice complessivo, precisa l’istituto statistico, è la sintesi di aumenti della fiducia delle imprese dei servizi di mercato, di costruzione, del commercio al dettaglio e della lieve diminuzione della fiducia delle imprese manifatturiere.

L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere si riduce a 99,7 da 99,9 di giugno. Migliorano le attese di produzione (da 6 a 8 il saldo), ma peggiorano i giudizi sugli ordini (da -21 a -23); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane stabile a zero. L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell’indicatore per i beni di consumo (da 98,0 a 98,2) e un peggioramento per i beni intermedi (da 103,0 a 102,2) e per i beni strumentali (da 98,2 a 97,3). L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 83,2 da 81,6 di giugno. Migliorano le attese sull’occupazione (da -22 a -14), ma peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -44 a -45). L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi sale a 92,5 da 88,1 di giugno. Crescono i giudizi e le attese sugli ordini (da -16 a -5 e da -10 a -7, i rispettivi saldi), mentre si contraggono le aspettative sull’andamento dell’economia in generale che passano da -19 a -23. Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia sale a 101,8 da 101,4 di giugno. L’indice si conferma sui valori del mese precedente sia nella grande distribuzione (a 101,0) sia in quella tradizionale (a 102,7).

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