Roma, 10 ago. (LaPresse) – Stop al pesce fresco a tavola da lunedì 11 agosto fino al 21 settembre per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana lungo tutto l’Adriatico da Trieste a Bari. A darne notizia è Coldiretti Impresapesca nel sottolineare che il provvedimento di fermo si allarga al tratto di costa da Pesaro a Bari per 42 giorni dopo che era già scattato lo scorso 28 luglio nel tratto da Trieste a Rimini per un periodo analogo. Il provvedimento ha l’obiettivo di garantire il ripopolamento dei pesci nel mare e salvare così le marinerie dal collasso, in un 2014 segnato da un calo del 7 per cento dei consumi di pesce fresco in valore nel primo bimestre.

“Con il fermo pesca aumenta anche il rischio – sottolinea Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale”. Il fermo pesca, fa sapere la Coldiretti, interesserà a partire dal 15 settembre i pescherecci operanti nel mare di Brindisi, Ionio e Tirreno (fino al 14 ottobre), mentre Sardegna e Sicilia decideranno autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni.

“Il tutto in una situazione in cui – secondo un’analisi Coldiretti Impresa Pesca – la flotta di pescherecci italiana negli ultimi 30 anni ha già perso il 35 per cento delle imbarcazioni e 18mila posti di lavoro. Per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese attraverso la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l’identità nazionale del prodotto Coldiretti Impresa Pesca ha avviato iniziative pilota per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica”.

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