Roma, 21 ago. (LaPresse) – Mai così tante aree verdi sono state destinate ad orti pubblici nelle città capoluogo dove si è raggiunto il record di 3,3 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale divisi in piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione ad uso domestico, all’impianto di orti e al giardinaggio ricreativo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dalla quale si evidenzia che nel 2013 gli orti urbani in Italia sono addirittura triplicati rispetto al 2011. Si tratta di una risposta alla crescente domanda di verde anche nelle città che complice la crisi spinge un italiano su quattro alla coltivazione fai da te per uso domestico.
“Gli ‘hobby farmers’ – spiega la Coldiretti – sono una fascia di popolazione composta da giovani e anziani, da esperti e nuovi appassionati, che coltivano piccoli appezzamenti familiari, strisce di terra lungo ferrovie, parchi e campi di calcio, balconi e terrazzi arredati con vasi di diverse dimensioni o piccole aree con acqua e sgabuzzino per gli attrezzi messe a disposizioni dai comuni in cambio di affitti simbolici”. “E proprio per aiutare i tanti neofiti – aggiunge – è nata una rete di personal trainer dell’orto grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti che è composta soprattutto da aziende vivaistiche che offrono consigli pratici e danno indicazioni ai gestori degli orti aderenti alla rete su dove rifornirsi di mezzi tecnici di produzione”.
“Le coltivazioni degli orti urbani – sottolinea la Coldiretti – non hanno scopo di lucro, sono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo familiare e, oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà e ad avere anche un valore didattico, concorrono a preservare spesso aree verdi interstiziali tra le aree edificate per lo più incolte e destinate all’abbandono e al degrado”.
“Se a livello nazionale – precisa la Coldiretti – praticamente la metà delle amministrazioni comunali capoluoghi di provincia nel 2013 hanno messo a disposizione orti urbani per la cittadinanza, esiste una forte polarizzazione regionale con la percentuale che sale all’81% nelle città del Nord”. “Oltre che a Torino, superfici consistenti sono dedicate anche a Bologna e Parma, entrambe intorno ai 155 mila metri quadrati – ha aggiunto – meno di due città capoluogo su tre al Centro Italia hanno orti urbani, mentre nel Mezzogiorno sono presenti solo a Napoli, Andria, Barletta, Palermo e Nuoro, secondo l’Istat”.
“La crisi economica – rileva la Coldiretti – fa ricordare i tempi di guerra quando nelle città italiane, europee e degli Stati Uniti si diffondevano gli orti per garantire approvvigionamenti alimentari”. “Ora i tempi sono cambiati – afferma la Coldiretti – ed ai motivi economici si sommano quelli di volersi garantire cibo sano da offrire a se stessi e agli altri od anche la voglia di voler trascorrere più tempo a contatto con la natura”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata