Parigi (Francia), 3 set. (LaPresse) – Alta disoccupazione, forte utilizzo dei contratti a tempo determinato, situazione dei giovani alllarmante e qualità del lavoro scarsa. E’ questo il quadro sull’Italia dipinto dall’Employment Outlook 2014 dell’Ocse. Nel quarto trimestre del 2014 l’Italia, escludendo la Grecia, si confermerà come fanalino di coda Ue ed Ocse per tasso di occupazione, con una percentuale prevista al 42% in calo dal 42,3% dello stesso periodo dello scorso anno. L’Italia è ben al di sotto della media dell’occupazione dell’area Ocse, vista al 54,4% nel quarto trimestre del 2014, in crescita dal 54,2% di ottobre-dicembre 2013. Per quanto riguarda l’eurozona, l’organizzazione internazionale con sede a Parigi stima un tasso di occupazione stabile al 49,4% nell’ultimo quarto dell’anno.
DISOCCUPAZIONE VICINA AL 13%. Il tasso di disoccupazione dell’Italia si attesterà al 12,9% nel quarto trimestre del 2014, in ulteriore crescita dal 12,6% registrato nello stesso periodo dello scorso anno, stima il rapporto. Il tasso italiano dovrebbe calare in ottobre-dicembre 2015 al 12,2%, mantenendosi comunque su livelli quasi doppi rispetto al 6,3% dell’ultimo quarto del 2007. La media dell’eurozona, tra il quarto trimestre del 2013 e lo stesso periodo del 2014, dovrebbe uscire limata all’11,7% dall’11,8%.
OLTRE META’ GIOVANI PRECARIA. Il 52,5% dei giovani italiani under 25 ha un contratto di lavoro precario. L’organizzazione internazionale sottolinea che la percentuale è in calo rispetto al 52,9% del 2012, ma risulta ancora in forte aumento rispetto al 42,3% del 2007. Nel 2000 la percentuale dei giovani con lavori ‘precari’ era pari al 26,2%. Nel complesso degli occupati italiani il lavoro temporaneo è calato al 13,2% del 2013 dal 13,8% dell’anno precedente, poco mosso rispetto agli anni pre-crisi, quando si attestava al 13,2%.
RADDOPPIATA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE. La disoccupazione giovanile in Italia è raddoppiata tra il 2013 e il 2007, passando al 40,4% dal 20,3% che si registrava prima della crisi. Il tasso di under 25 disoccupati è salito anche rispetto al 2012, quando si era fermato al 35,2%.
IL 70% NUOVE ASSUNZIONI E’ A TERMINE. Il 70% delle nuove assunzioni in Italia avviene con contratti a tempo determinato. L’Ocse sottolinea che “a seguito della riforma Fornero del 2012, il mercato del lavoro ha parzialmente ridotto la sua eccessiva dipendenza dai contratti atipici”, ma “le imprese tendono ancora ad assumere lavoratori giovani e inisperti sono attraverso contratti a tempo determinato”. Secondo l’Ocse, “pur rispondendo al bisogno di aumentare rapidamente l’occupazione, la recente liberalizzazione dei contratti a tempo determinato potrebbe condurre ad accrescere nuovamente il dualismo del mercato del lavoro”.
ACCELERARE SU ‘JOBS ACT’. Per l’organizzazione internazionale con sede a Parigi approvare e rendere operativo “rapidamente” il ‘Jobs Act’ voluto dal governo Renzi “è importante” per “ridurre i costi di licenziamento e, in particolare, ridurre l’incertezza sull’esito dei licenziamenti economici”.
LAVORATORI TROPPO STRESSATI. Nel confronto con gli altri Paesi avanzati, in Italia non è solo elevata la quota di disoccupati, ma anche quella di occupati con un lavoro di scarsa qualità”, si legge nella scheda dedicata all’Italia dell’Employment Outlook. In particolare, evidenzia l’organizzazione, “il lavoro in Italia sembra essere caratterizzato da un basso livello di sicurezza, a causa dell’elevato rischio di disoccupazione e di un sistema di protezione sociale caratterizzato, rispetto alla media Ocse, da un tasso di copertura relativamente ridotto e da un contributo poco generoso agli aventi diritto”. Per l’Ocse “anche la qualità dell’ambiente di lavoro è modesta” e “un alto numero di persone ritiene di lavorare in condizioni difficili e stressanti, caratterizzate da un elevato livello di pressione e dalla necessità di svolgere mansioni complesse con risorse limitate”.
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