Washington (Usa), 18 set. (LaPresse) – Il primo ministro italiano Matteo Renzi ha “un’ambiziosa agenda” politica e “ha delineato un programma di riforme coraggioso”. Lo scrive il Fondo monetario internazionale nel suo Article IV sull’Italia, precisando che “adesso è essenziale la corretta implementazione per “creare posti di lavoro per aumentare la produttività e per far salire il potenziale di crescita dallo stimato basso livello di appena mezzo punto percentuale”. Per il Fmi se il governo procederà a una “decisa” implementazione delle modifiche proposte su mercato del lavoro, sistema giudiziario, settore pubblico e legge elettorale rappresentano strumenti importanti per supportare la crescita futura”. Insieme le riforme, evidenzia il Fondo, “si rafforzerebbero producendo significative sinergie di crescita”.

FMI PEGGIORA STIME. L’economia italiana “deve ancora uscire da una recessione prolungata” e le prospettive “restano incerte, con rischi al ribasso”, scrive il Fondo, precisando che “sono necessari cambiamenti strutturali profondi per liberare il potenziale di crescita in Italia, garantire una ripresa e affrontare la questione dell’eccesso di debito”. Secondo l’Article VI il Pil italiano sarà negativo anche nel 2014, chiudendo con una contrazione dello 0,1%. L’economia italiana, secondo il Fondo, dovrebbe toranre a crescere nel 2015 (+1,1%), per poi accelerare nel 2016 al +1,3%. Nel 2013 il Pil italiano era sceso dell’1,9%.

FARE DI PIÙ CONTRO DISOCCUPAZIONE. Per il Fondo monetario internazionale è “urgente” una riforma del mercato del lavoro incisiva. Secondo il Fmi la disoccupazione in Italia salirà quest’anno ai massimi dal dopoguerra, al 12,6% dal 12,2% del 2013. Il Fmi evidenzia che il tasso sarà inoltre al 12,0% nel 2015, all’11,3% nel 2016 e all’10,5% nel 2017.

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