Roma, 24 set. (LaPresse) – “Per l’area dell’euro nel suo insieme non vediamo il rischio di deflazione”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in un’intervista rilasciata a radio ‘Europe 1’. Draghi ha sottolineato che “vediamo il rischio di una troppo bassa inflazione troppo a lungo e, nell’area dell’euro nel suo insieme, come ho già detto molte volte, la ripresa è modesta, debole, irregolare, e fragile, ma non è recessione”. Per il presidente dell’Eurotower la politica monetaria “non può essere l’unica cosa che produce crescita”, ma deve essere accompagnata da “riforme strutturali”. Serve inoltre alleggerire la burocrazia, ha evidenziato Draghi, aggiungendo che “possiamo fornire maggior credito possibile al settore privato, ma se a un giovane imprenditore serviranno mesi in alcuni Paesi per ottenere permessi, autorizzazioni e per aprire un nuovo negozio, non chiederà questo credito”. Secondo il banchiere centrale “il nemico principale” da combattere nell’eurozona “è la disoccupazione: quella giovanile in particolare, ma la disoccupazione in generale”. Il vertice della Bce è tornato a chiedere di fare di più per gli investimenti. All’eurozona, ha detto, servono “prima di tutto gli investimenti. Investimenti privati, ma anche pubblici”. “L’ho detto a Jackson Hole – ha ricordato – non alla Merkel, ma a tutti i Paesi che dispongono di spazi fiscali. Dobbiamo ripristinare la fiducia”.