Washington (Usa), 6 ott. (LaPresse) – Il Fondo monetario internazionale taglia le stime sul Pil dell’Italia. Secondo l’aggiornamento del World Economic Outlook l’economia italiana si contrarrà dello 0,2% nel 2014, per poi crescere dello 0,8% l’anno prossimo. A luglio il Fondo stimava un Pil rispettivamente al +0,3% e al +1,1%. Si tratta tuttavia di proiezioni leggermente più ottimistiche rispetto a quelle contenute nel Def approvato nei giorni scorsi dal governo, che vede un Pil al -0,3% nel 2014 e al +0,6% nel 2015. Nel 2013 l’economia italiana ha mostrato una flessione dell’1,9%. Per il quarto trimestre il Fmi vede un calo del Pil dello 0,1% su base annua. Per il Fondo, inoltre, il tasso di disoccupazione in Italia toccherà quest’anno un picco al 12,6%, per poi calare al 12% nel 2015. La previsione è superiore alla media dell’eurozona, pari all’11,6% nel 2014 e all’11,2% l’anno prossimo.

RIPRESA DEBOLE, RISCHI AUMENTATI. Il Fmi rivede inoltre al ribasso le stime di crescita globale, portandole al +3,3% per il 2014 e al +3,8% per l’anno prossimo. A luglio il Fondo stimava una crescita del Pil del 3,4% quest’anno e del 4% il prossimo. Rispetto ad aprile la previsione sul 2014 è stata tagliata di 0,4 punti percentuali. Nel 2013 la crescita globale è stata del 3,3%. “La ripresa continua, ma è ancora debole e irregolare”, afferma il capo economista del Fmi, Olivier Blanchard, nelle considerazioni introduttive dell’aggiornamento del World Economic Outlook. “Alcuni Paesi – spiega Blanchard – hanno recuperato o quasi recuperato. Ma altri stanno ancora lottando”. In particolare, sottolinea il capo economista del Fondo, ci sono Paesi che “hanno a che fare con l’eredità della crisi finanziaria, con problemi che vanno dagli sbalzi del debito agli alti tassi di disoccupazione”. Guardando al futuro, rincara Blanchard, “i tassi di crescita potenziale sono in fase di revisione verso il basso” e questo “può influenzare la fiducia, la domanda e la crescita”. Per l’economista i sulla ripresa globale “i rischi al ribasso sono aumentati rispetto alla primavera”, in particolare per le tensioni geopolitiche.

BENE USA, RALLENTA EUROZONA. Il Pil degli Stati Uniti crescerà del 2,2% nel 2014 e accelererà al +3,1% nel 2015. La proiezione sul 2014 è stata rivista al rialzo di ben 0,5 punti percentuali rispetto a luglio, mentre non è stata toccata quella sul 2015. Il Pil dell’eurozona, invece, crescerà dello 0,8% nel 2014 e dell’1,3% nel 2015. Il Fmi rivede al ribasso le proiezioni a fronte dei rispettivi +1,1% e +1,5% previsti a luglio. Per il Fondo “c’è il rischio che la ripresa nell’eurozona ristagni, che la domanda si indebolisca ulteriormente e che la bassa inflazione si trasformi in deflazione”. Se le prospettive di inflazione nell’eurozona non dovessero migliorare e le attese non si rafforzassero, la Bce dovrebbe essere pronta a fare di più”, afferma il Fondo, includendo l’acquisto di bond sovrani tra le misure possibili.

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