Roma, 7 ott. (LaPresse) – Aperture di credito da Cisl e Uil e ancora porta chiusa dalla Cgil. E’ questo il bilancio dell’incontro di questa mattina del premier Matteo Renzi con i sindacati, che si sono confrontati per un’ora con le proposte del governo a palazzo Chigi. Resta “il totale dissenso” su un intervento sull’articolo 18 e sul demansionamento dei lavoratori, afferma la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell’incontro a palazzo Chigi sul Jobs act, su cui, prosegue Camusso, “non possiamo che confermare un giudizio assolutamente negativo” e per questo rimane “la necessità della manifestazione del 25 ottobre”. Per Camusso “l’unica vera novità di questa mattina è l’indicazione che potranno esserci altri incontri, sui contenuti ci sono cose note che non determinano un cambiamento della posizione della Cgil”. Secondo la segretaria del sindacato di Corso d’Italia “nessuno può dire che si sia riaperta una stagione di concertazione; non era questa la richiesta, ma non si è neanche aperta una concertazione sul lavoro. Oggi non c’è stato nessun concreto passo avanti”.
La Cisl scenderà in piazza il 25 ottobre con la Cgil? “No, la Cisl ha già indetto da tempo per il 18 ottobre una manifestazione di organizzazione su tutti i territorio su fisco e tasse”, risponde al termine del tavolo la segretaria generale aggiunta della Cisl, Annamaria Furlan, che ritiene che “c’è la positività di aver messo a calendario degli incontri. Il fatto di avere una data sulla legge di Stabilità e gli incontri con Poletti sulla delega lavoro e decreti attuativi può rappresentare un momento di svolta nel rapporto tra Governo e parti sociali”. Secondo Furlan un eventuale Tfr in busta paga “serve per rilanciare i consumi, questo deve essere a tasse zero, è fondamentale. Se invece non è a tasse zero rischiamo che i lavoratori siano penalizzati”. Anche la Uil non sarà in piazza con la Cgil. “Renzi dialogando con noi ha fatto una scelta diversa – dichiara il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti – di discontinuità rispetto ai mesi precedenti. Forse siamo in presenza di un atteggiamento diverso con le parti sociali nel loro insieme. Siamo all’inizio di cambiamento”.
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