Brescia, 3 nov. (LaPresse) – “L’Italia sta dimostrando leadership e autorevolezza, chiedendo una stagione di investimenti, ma con serietà, nel rispetto delle regole e degli impegni presi. È un merito che va riconosciuto al presidente del consiglio e al suo Governo”. Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel suo discorso all’assemblea degli industriali di Brescia, cui partecipa anche il premier Matteo Renzi, sul lavoro dell’esecutivo.
LEGGE STABILITA’? MANOVRA FATICA SUL FRONTE INVESTIMENTI – “I saldi della manovra ci dicono che essa non può dirsi pienamente espansiva, ma certamente limita dosi ulteriori di restrizione della domanda. In un’economia già duramente provata come la nostra è molto”, ha detto Squinzi parlando della legge di stabilità. “La Legge di Stabilità appena presentata introduce una significativa discontinuità rispetto al passato” aveva premesso Squinzi, segnalando l’attenzione data alla competitività, con la riduzione del costo del lavoro attraverso il taglio dell’Irap e la cancellazione per tre anni dei contributi sociali sulle nuove assunzioni effettuate nel 2015. “Il valore della manovra è, se mi consentite, soprattutto fondato sulla restituzione di fiducia: aiutare gli italiani a uscire dalla spirale recessiva e a credere che una lunga stagione negativa ce la possiamo lasciare definitivamente alle spalle” ha proseguito.
Sul punto cruciale, che sono gli gli investimenti “a nostro avviso la manovra fatica”, ha detto ancora. “Il credito di imposta per ricerca e sviluppo è apprezzabile nella scelta, ma punitivo nell’applicazione, perché discrimina quelli che la ricerca la fanno da sempre sul serio” spiega Squinzi. “Non pensi, signor Presidente, che non comprendiamo le difficoltà della situazione – aggiunge Squinzi – per questo abbiamo bisogno di utilizzare per intero le risorse a disposizione, ripristinando l’esclusione della spesa per il cofinanziamento dei fondi strutturali dal patto di stabilità delle Regioni, respingendo con fermezza le osservazioni della Commissione europea”. “Le infrastrutture hanno un ruolo fondamentale per il rilancio del paese – prosegue Squinzi – sono lavoro, produttività e alla fine maggiore competitività. L’elenco delle opere c’è già, da completare e avviare”. “La vera sfida è, come sappiamo, la loro finanziabilità in un contesto di risorse finanziarie in contrazione” prosegue Squinzi, sottolienando coem “una seria politica delle infrastrutture, risponde alla domanda crescente di servizi, incrementa la produttività, aumenta la competitività sui mercati delle imprese manifatturiere, crea lavoro, consumi, mette in moto il Paese”. Il Fondo sviluppo e coesione, i programmi operativi nazionali, “le ultime risorse residue dei fondi strutturali devono essere concentrati su questo obiettivo di vitale importanza per il Paese” conclude Squinzi.
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