Roma, 10 nov. (LaPresse) – A far crollare la produzione alimentare, non ci pensa solo la crisi generale dei consumi. Un grosso contributo arriva infatti dal maltempo, che ha provocato un calo del 35% nel raccolto di olio di oliva, del 15% per quanto riguarda il vino e fino al 4% nel settore del grano duro destinato alla pasta. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti, a commento dei dati Istat sulla produzione industriale a settembre, che segna un -0,4% nel comparto alimentare rispetto allo steso mese dell’anno precedente. Ad essere colpiti sono stati soprattutto i prodotti simbolo dell’autunno: se la vendemmia – sottolinea la Coldiretti – rischia di classificarsi come la più scarsa dal 1950, con una produzione di vino made in Italy che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri, la produzione italiana di olio di oliva è crollata attorno alle 300mila tonnellate.

E’ allarme – continua la Coldiretti – anche per la produzione italiana di pasta a causa dell’eccessiva dipendenza dell’industria nazionale per l’acquisto di grano duro dall’estero, da dove arriva circa il 40% del fabbisogno nazionale. Se in Italia i raccolti di frumento duro hanno subito una leggera flessione (-4%), un calo consistente (10%) si è verificato nell’Unione Europea ed un vero e proprio crollo (27%) si è registrato in Canada, il principale fornitore dell’Italia. Complessivamente, secondo le stime dell’International Grains Council, la produzione mondiale dovrebbe attestarsi sui 34 milioni di tonnellate, con una riduzione del 15%. Anche per il raccolto nazionale di pomodoro da conserva per preparare polpe, passate e pelati da condimento si registra un calo delle rese per ettaro e la produzione rimane in linea con la media stagionale degli ultimi cinque anni solo grazie all’aumento delle superfici coltivate.

Cattive notizie anche sul fronte dell’ortofrutta. Anche se per alcune varietà, le raccolte rimangono ancora da completare o non sono ancora partite (mele, pere, uva da tavola, kiwi, agrumi), le stime sulla produzione complessiva non sono affatto rosee ed è previsto un calo rispetto allo scorso anno. E per le castagne – conclude la Coldiretti – si è toccato addirittura il minimo storico con una produzione nazionale ben al di sotto dei 18 milioni di kg registrati lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa.

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