Roma, 19 dic. (LaPresse) – I sindacati sono pronti a continuare l’occupazione delle Province per protestare contro la legge di stabilità. Lo riferisce una nota. “Oggi la mobilitazione si estende a tutte le Province italiane, e senza un intervento del Governo, un passo indietro su provvedimenti dannosi e insensati, non si fermerà”, scrivono Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio, Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl. I sindacati sottolineano il rischio di esuberi per 20mila lavoratori a tempo indeterminato e del licenziamento per oltre 2mila precari e “i pesanti tagli” previsti dalla legge di stabilità. “Chiediamo al Parlamento di evitare il peggio, alle Regioni di fare la loro parte”, prosegue il comunicato. I tagli, spiegano i leader sindacali della P.a., “mettono a rischio il funzionamento dei servizi di area vasta, dalla sicurezza scolastica alla tutela ambientale, passando per la viabilità e le politiche attive sul lavoro. Una mobilitazione cresciuta in queste settimane e che oggi raggiungerà il suo apice in tutto il Paese, dopo le prime occupazioni di ieri”. “Chiediamo un riordino vero. Ma il Governo abbandoni certi toni. Ognuno – concludono Dettori, Faverin e Torluccio – faccia la propria parte. Ma senza un dialogo vero la mobilitazione continua”.
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