Roma, 2 mar. (LaPresse) – Nel 2014 il valore del Pil è stato pari a 1.616.048 milioni di euro, in calo su anno in termini di volumi dello 0,4%. Lo rileva l’Istat, sottolineando che il Pil in volume è sceso al di sotto del livello registrato nel 2000. Nel 2013 si era registrato un calo dell’1,7%. A prezzi di mercato correnti, il Pil ha comunque mostrato nel 2014 un incremento dello 0,4%. Dal lato della domanda interna nel 2014 si registra, in termini di volume, una variazione nulla dei consumi finali nazionali e un calo del 3,3% degli investimenti fissi lordi. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 2,7% e le importazioni dell’1,8%. La domanda interna ha contribuito negativamente alla crescita del Pil per 0,6 punti percentuali (-0,8 al lordo della variazione delle scorte) mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto positivo (0,3 punti). A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato cali in volume nell’ agricoltura, silvicoltura e pesca (-2,2%), nell’industria in senso stretto (-1,1%) e nelle costruzioni (-3,8%); nell’insieme delle attività dei servizi vi è stato un lievissimo incremento (0,1%).
DEFICIT AL 3%. Il deficit delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari nel 2014 al -3,0% a fronte del -2,9% del 2013. L’Istat aggiunge che il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è stato positivo e pari, in rapporto al Pil, a 1,6% (1,9% nel 2013).
VOLA DEBITO PUBBLICO. Il debito pubblico italiano è salito nel 2014 al 132,1% del Pil, rispetto al 128,5%. Si tratta di un livello record. Nel 2012 il debito era stato pari al 123,1% del Pil, mentre nel 2010 era ancora al 115,3%.
RISALE PRESSIONE FISCALE. La pressione fiscale complessiva in rapporto al Pil è risultata pari nel 2014 al 43,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2013. L’Istat ricorda che Nel 2012 era stata pari al 43,5%.
‘SOMMERSO’ VALE 206 MILIARDI. L’economia non osservata, che include quella illegale e il sommerso, è stimata nel 2012 in 206 miliardi di euro, con un’incidenza sul Pil del 12,8%, in crescita di 0,4 punti percentuali rispetto al 2011.
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