Londra (Regno Unito), 10 mar. (LaPresse) – Una eventuale uscita di Atene dalla zona euro “probabilmente non avrebbe un impatto significativo” sui rating delle principali banche al di fuori del Grecia. Lo afferma un rapporto di Standard & Poor’s. “Consideriamo limitati l’impatto diretto sulle banche straniere di una ‘Grexit’ o l’eventuale incertezza che si originerebbe, perché limitata è l’esposizione diretta con le banche greche o con il settore pubblico e privato della Grecia, essendo stata questa fortemente ridotta con la ristrutturazione del debito pubblico greco nel 2012”, commenta l’analista di S&P, Osman Sattar. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri), l’esposizione diretta di banche straniere nei confronti di enti greci ammontava a 46 miliardi di dollari a settembre 2014, con ulteriori potenziali esposizioni sotto forma di derivati, garanzie, e impegni pari a 22,8 miliardi di dollari. Questi livelli, fa notare S&P, sono “nettamente inferiori” rispetto ai picchi di 138 miliardi di dollari dei primi mesi del 2011. Le banche di tre Paesi sono esposte per oltre l’80% del totale, ovvero Germania (13,5 miliardi), Regno Unito (13,5 miliardi) e Stati Uniti (10,6 miliardi), ma si tratta di percentuali molto basse di esposizione: rispettivamente lo 0,56%, lo 0,36% e lo 0,34%. Inoltre l’agenzia di rating ritiene che le banche estere abbiamo ulteriormente ridotto la propria esposizione in Grecia “durante il tardo 2014 e nel 2015”. Secondo S&P l’accordo di fine febbraio tra Grecia e partner europei allontana comunque i timori di una Grexit “nell’immediato futuro”.
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