Roma, 2 apr. (LaPresse) – Le sofferenze delle banche italiane hanno raggiunto, a fine 2014, la cifra record di 183,7 miliardi di euro, pari al 9,6% del totale dei crediti verso la clientela. Si tratta di un valore che si è più che quadruplicato rispetto ai circa 43 miliardi di fine 2008. E’ quanto emerge dall’Outlook di Abi e Cerved sulle sofferenze delle imprese, che cita dati della Banca d’Italia. La parte più rilevante delle sofferenze delle banche italiane, sia in termini assoluti che in relazione ai prestiti erogati, riguarda le società non finanziarie, che alla fine dello scorso anno hanno accumulato 130,8 miliardi di sofferenze lorde, il 16,2% rispetto allo stock di crediti concessi (808,4 miliardi). L’Outlook di Abi e Cerved sottolinea che “i prestiti alle imprese rappresentano il fattore di maggiore vulnerabilità per le banche italiane”. Secondo lo studio il flusso di nuove sofferenze delle imprese indica che lo stock “non è destinato a ridursi nei prossimi mesi”, perché l’incidenza sui crediti in bonis è “rimasta su livelli storicamente elevati, quadrupli rispetto a quelli osservati prima dell’inizio della crisi”.
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