Atene (Grecia), 17 apr. (LaPresse/Reuters) – La Grecia dovrà attingere a tutte le ultime risorse del settore publico, pari a 2 miliardi di euro, per pagare gli stipendi e le pensioni alla fine del mese. Lo riferiscono funzionari del ministero delle Finanze a Reuters. Senza un accordo dell’ultimo minuto con i creditori, Atene non sarebbe dunque in grado di onorare il rimborso di 950 milioni di euro dovuto, il 12 maggio, al Fondo monetario internazionale. Secondo le fonti, le casse della Grecia resteranno vuote se il governo non ricorrerà “all’ultima parte di denaro” entro il 20 aprile. Senza attingere da fondi pensione e amministrazioni regionali, Atene andrebbe in rosso per 1,6 miliardi. I negoziati del governo Tsipras con il cosiddetto ‘Brussels Group’, la ex troika, riprenderanno domani nel tentativo di arrivare a rilevanti progressi in vista dell’Eurogruppo programmato a Riga, in Lettoni, il 24 aprile. In conferenza stampa a Washington, il direttore del Dipartimento europeo del Fmi, Poul Thomsen, ha dichiarato che “nessuno si aspetta che la revisione sul programma greco si concluda con riga, ma credo che al vertice ci sarà l’occsione per discutere dei progressi fatti”. Thomsen ha sottolineato che per arrivare a un accordo che sblocchi una tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro per Atene da parte dei partner europei “c’è bisogno di un pacchetto di misure complessivo”. Il funzionario del Fondo ha tuttavia escluso la possibilità di un’uscita della Grecia dall’euro, definendo le ipotesi in tal senso unicamente “speculazioni”. Il governo greco, ha affermato Thomsen, “è stato chiaro dichiarando che è pronto ad assumere ogni misura necessaria per restare” nell’eurozona.