Roma, 20 apr. (LaPresse) – Continua la discesa della bolletta elettrica delle imprese del terziario. L’Icet, l’Indice Costo Elettricità Terziario di Confcommercio, registra nel secondo trimestre dell’anno un calo del 2,7% rispetto ai tre mesi precedenti, a seguito dell’ultimo aggiornamento delle condizioni economiche da parte dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. In particolare, l’Icet cala a quota 124,23 punti, contro i 127,74 del primo trimestre, riportandosi sui livelli del secondo trimestre 2012. L’indice beneficia della revisione al ribasso delle stime relative al costo medio annuo 2015 di approvvigionamento dell’energia elettrica dell’Acquirente unico e all’andamento del mercato all’ingrosso dell’energia, misurato dall’Indice Prezzo Unico Nazionale del terziario (Pun terziario), che ha fatto registrare per il primo trimestre una contrazione dei prezzi di circa il 13% rispetto ai prezzi medi relativi al quarto trimestre del 2014.
L’entità della riduzione dell’indice Icet, sottolinea Confcommercio, sia su anno (-6,8%, il valore più alto dal 2010) sia su trimestre (-2,7%), “rappresenta una notizia senz’altro positiva per l’economia confermando un trend ribassista frutto soprattutto del funzionamento di un mercato all’ingrosso, italiano ed europeo, sempre più concorrenziale”. Secondo l’associazione rimane, tuttavia, “ancora molto alta” l’incidenza degli oneri di sistema (tra cui quelli relativi agli incentivi per le energie rinnovabili) che hanno raggiunto, nel secondo trimestre 2015, nuovi livelli record, rappresentando quasi il 33% del totale dei costi sostenuti dalle imprese. “E’, dunque, necessario proseguire nelle politiche di riduzione dei costi energetici delle imprese, affrontando il tema dell’eccessiva presenza di componenti di natura fiscale sul totale della spesa e dei ritardi infrastrutturali della rete elettrica nazionale”, afferma Confcommercio, che cita l’esempio del recente sequestro del palo della luce, nell’ambito della rete elettrica in costruzione tra la Sicilia e la Calabria (Sorgente-Rizziconi), che avrebbe dovuto apportare, con la sua entrata in operatività a giungo 2015, un’importante riduzione dei prezzi con un beneficio atteso sulle bollette elettriche di famiglie e imprese italiane per oltre 600 milioni di euro per anno.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata