Roma, 20 apr. (LaPresse) – E’ rottura al tavolo sulla vertenza Whirlpool tra i sindacati e la multinazionale Usa, che ha annunciato la scorsa settimana un piano da 1.350 esuberi che prevede la chiusura dei siti Indesit di None (Torino), Albacina (Fabriano) e Caserta. Fim, Uilm e Ugl hanno abbandonato il tavolo di trattativa in contrasto con la chiusura degli stabilimenti e ai licenziamenti previsti dalla multinazionale statunitense. A seguito della rottura, il tavolo è saltato per il successivo abbandono della Fiom e dei vertici Whirlpool. I sindacati hanno deciso unitariamente di proclamare 12 ore di sciopero da svolgere entro maggio. La ministra allo Sviluppo economico, Federica Guidi, ha deciso di convocare il tavolo sulla vertenza Whirlpool lunedì 27 aprile, alle ore 16, “preso atto della rottura delle trattative tra azienda e sindacati”. Per il segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo, “la situazione rischia di precipitare”. “La posizione dell’azienda – prosegue Barbagallo – è in netto contrasto con i contenuti dell’accordo del dicembre 2013 e il mantenimento dei siti e delle loro missioni produttive viene messo in discussione. Questo è inaccettabile: i patti vanno rispettati e il confronto deve partire dal presupposto che stabilimenti e occupazione siano salvaguardati”.

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