Roma, 20 mag. (LaPresse) – Il 2015 in Italia “si è aperto con una serie di indicazioni positive”. Lo ha detto il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, presentando il Rapporto annuale 2015 dell’istituto ‘La situazione del Paese’. Secondo Alleva i dati di inizio anno prefigurano “prospettive positive” sia in Italia sia nell’eurozona. Tuttavia permengono forti criticità, soprattutto su occupazione e Mezzogiorno. Nel 2014 in Italia è proseguita la crescita dei disoccupati di lunga durata, la cui incidenza sul totale “supera il 60 per cento”, spiega l’Istat, e chi è alla ricerca di occupazione “lo è in media da 24,6 mesi, da 34 se ricerca il primo impiego”. Rispetto all’anno precedente, la durata media della disoccupazione “è aumentata di 2,3 mesi (quasi tre mesi per chi cerca la prima occupazione)”. Inoltre i divari territoriali non accennano a diminuire: nel 2014 la crescita dell’occupazione riguarda soltanto il Centro-nord, mentre il Mezzogiorno accusa una perdita di mezzo milione di occupati dall’inizio della crisi (-9,0 per cento). “Le aree del Mezzogiorno – scrive l’istituto statistico – si caratterizzano per una consolidata condizione di svantaggio legata alle condizioni di salute, alla carenza di servizi, al disagio economico, alle significative diseguaglianze sociali e alla scarsa integrazione degli stranieri residenti”.

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