Milano, 9 giu. (LaPresse/Finanza.com) – La banca britannica Hsbc ha annunciato oggi un vasto piano di riduzione dei costi e una riorganizzazione delle sue attività che prevede la cessione delle unità in Brasile e in Turchia e uno sviluppo invece in Asia. Il progetto ha come obiettivo una riduzione dei costi di 4,5-5 miliardi di dollari entro il 2017, attraverso una operazione che verrà a costare tra i 4 e i 4,5 miliardi di dollari. Nel dettaglio, Hsbc venderà le sue attività in Brasile e in Turchia, mantenendo però una presenza per i clienti internazionali. Contemporaneamente l’istituto inglese intende accelerare i suoi investimenti in Asia, in particolare in Cina e nel Sud-Est asiatico, per catturare le nuove opportunità di crescita. Nella nota, Hsbc non menziona la riduzione della forza lavoro, evocata nei giorni scorsi dalla stampa britannica, ma indica voler procedere a una “riassegnazione delle sue risorse”. Secondo alcune indiscrezioni, la ristrutturazione metterebbe a rischio circa il 10% del personale, vale a dire fino a 25mila posti di lavoro.

In particolare 8.000 posti di lavoro sarebbero tagliati nel Regno Unito, dove Hsbc ha circa 48 mila dipendenti. Il gruppo bancario internazionale ha inoltre confermato che entro la fine del 2015 valuterà se mantenere la sede centrale nella giurisdizione britannica oppure spostare il quartier generale in un Paese con meno pressione normative e regolatorie. Nei mesi scorsi le indiscrezioni parlavano di un possibile trasloco a Hong Kong. L’annuncio della ristrutturazione è arrivato nel corso di una presentazione agli investitori. “Ci rendiamo conto che il mondo è cambiato e noi dobbiamo cambiare con lui”, ha fatto sapere la banca globale: “Dopo tutti gli scandali degli ultimi anni, il personale in prima linea ha sofferto di volta in volta pagando errori altrui, con il proprio lavoro, le proprie condizioni di lavoro e la propria reputazione”. Hsbc lavorerà per riportare a un più elevato profilo di redditività la divisione mercati, che ha ridotto i margini per il contesto normativo più stringente dopo la crisi finanziaria.

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