Roma, 16 giu. (LaPresse) – Il ‘tax-day’ sulla casa è arrivato: scade oggi il pagamento dell’acconto della Tasi, l’imposta sui servizi indivisibili dei Comuni, e della prima rata dell’Imu, che interessa 19,7 milioni di proprietari di primi alloggi e 25 milioni di proprietari di altri immobili. In tutto, il doppio prelievo fiscale garantirà alle casse dei Comuni e dello Stato entrate per circa 12 miliardi di euro.
Secondo le stime della Uil, il costo medio complessivo della Tasi è pari a 180 euro, di cui la metà da versare entro stasera, ma il conto sale a 230 euro nei capoluoghi, con punte di 403 euro. Per l’Imu sulle seconde case la quota da pagare è decisamente più alta: la cifra si aggira intorno ai 866 euro (433 euro di acconto), ma a Roma raggiunge fino a 2.028 euro e 1.828 euro a Milano.
Per la prima tranche, restano invariate le aliquote decise nel 2014, che in un terzo delle maggiori città è al 3,3 per mille, mentre la media complessiva nazionale si attesta all’1,95 per mille. Sugli altri immobili (seconde case, uffici, negozi, ecc,) si pagano sia l’Imu sia la Tasi, con un’aliquota complessiva che può arrivare al massimo all’11,4 per mille. Le amministrazioni locali avranno però tempo fino a fine luglio per approvare i bilanci e le relative delibere Tasi-Imu: la stangata per i contribuenti potrebbe quindi ancora arrivare con il saldo del 16 dicembre.
Per evitare disguidi dell’ultimo minuto, proprietari e inquilini devono innanzitutto verificare sul sito del proprio Comune o su quello del Ministero delle Finanze che le aliquote della Tasi non siano state modificate oppure introdotte nuove detrazioni. Se non ci sono state variazioni, l’anticipo da versare corrisponde al 50% dell’importo complessivo del 2014.
Per calcolare la tassa sui servizi, basta ricordarsi che la base imponibile è la stessa dell’Imu: si rivaluta del 5% la rendita catastale e si moltiplica il risultato per il coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le abitazioni); su questo valore si applicano l’aliquota comunale e le eventuali detrazioni. Le modalità di pagamento sono varie – in Posta attraverso il normale bollettino o tramite la propria banca con il modello F24 -, ma in caso di pluralità di possessori è prevista un’unica obbligazione tributaria in solido. Ai ritardatari verrà applicata una soprattassa pari al 30% dell’imposta.
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