Bruxelles (Belgio), 23 giu. (LaPresse) – L’accordo sulla Grecia non c’è ancora ma la direzione intrapresa sembra essere quella giusta.
L’Eurogruppo di stamattina si è concluso senza decisioni perché c’è stato poco tempo per analizzare la proposta di Atene, giunta nella notte, e a quel punto anche l‘Eurosummit previsto a seguire, che è cominciato come da programma intorno alle 19, è stato svuotato di significato. La proposta della Grecia “che è stata presentata oggi sarà ulteriormente valutata, anche se è arrivata un po’ in ritardo”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker al termine dell’Eurosummit. “È un buon passo dalle autorità greche per venire incontro alle richieste delle istituzioni e sono fiducioso che mercoledì dall’Eurogruppo potremo avere risultati che potranno essere poi presentati al Consiglio europeo di giovedì, per finalizzare l’intero processo entro questa settimana”, ha aggiunto. Prossimo appuntamento cruciale, dunque, l’Eurogruppo di mercoledì. Per arrivare, queste sono le intenzioni, a un accordo entro questa settimana.
L’incontro di stasera è stato più un confronto, mentre da adesso cominceranno le valutazioni tecniche della proposta greca. “Questa sera voglio tutte le carte sul tavolo. Questo non significa che voglio negoziare i dettagli tecnici, ma significa che voglio che finisca il gioco d’azzardo politico“, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk all’inizio del vertice in serata, ben sintetizzando lo spirito della riunione. E anche Merkel al suo arrivo al palazzo Justus Lipsius di Bruxelles aveva chiarito questo aspetto: “Dopo l’Eurogruppo non ci sono le basi per nessuna decisione e perciò questo può essere solo un vertice consultivo”, aveva detto.
Il lavoro da fare resta però ancora tanto. A dirlo al termine della riunione sia la direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, sia il presidene dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. L’Eurosummit consisteva in un incontro dei capi di Stato e di governo dei Paesi della zona euro, ma in qualità di invitati erano presenti anche Lagarde, Dijsselbloem e il presidente della Bce Mario Draghi, che prima della riunione aveva avuto un bilaterale con il premier greco Alexis Tsipras. “Stiamo avanzando verso un accordo”, ha detto Hollande al termine del vertice. Ma la proposta greca sembra essere stata accolta con favore: una “base solida e globale” per un accordo, per usare le parole del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici.
Sul piano presentato da Atene alcuni dettagli sono emersi in un’intervista rilasciata alla Bbc dal ministro ellenico dell’Economia, Giorgos Stathakis. Fra le misure proposte ci sono nuove tasse sulle aziende, una nuova tassa sui ricchi e alcuni aumenti dell’Iva, ma solo su alcuni prodotti, tra i quali non c’è l’elettricità. Secondo Stathakis, comunque, il governo di Alexis Tsipras “ha evitato di superare le sue linee rosse”. Assicura infatti che non ci sono ulteriori riduzioni di pensioni e stipendi del settore pubblico. Sempre secondo il ministro greco dell’Economia, Atene si è accordata con Fmi e governi della zona euro per raggiungere un avanzo primario dell’1% quest’anno, del 2% nel 2016 e del 3% nel 2016. Non ci sarà invece accordo, nonostante l’insistenza di Syriza su questo punto, sulla ristrutturazione del debito, ma Stathakis ha detto alla Bbc che si attende che questo sia messo in agenda per i negoziati nei prossimi mesi. E a proposito della ristrutturazione del debito stasera Juncker si è rifiutato di dire se se ne sia discusso e in che termini.
Mentre i leader europei erano riuniti a Bruxelles, a piazza Syntagma ad Atene migliaia di persone hanno manifestato per la seconda volta in cinque giorni per chiedere al governo Tsipras di raggiungere un accordo che consenta alla Grecia di rimanere nella zona euro. Fra i dimostranti anche diversi membri del partito conservatore Nuova democrazia, tra cui l’ex premier Konstantinos Mitsotakis, la cui apparizione in piazza ha scatenato gli applausi dei presenti.
Intanto i listini dell’eurozona credono a un accordo in settimana tra creditori internazionali e Grecia. Lo dimostrano le chiusure brillanti delle Borse di Francoforte e Parigi (entrambe +3,81%), di Milano (+3,47%) e di Madrid (+3,87%). Atene ha brindato alle aperture dei creditori con un balzo addirittura del 9%, con i bancari complessivamente a +21%, mentre il bond decennale greco ha visto il tasso ridursi di 140 punti base all’11,19% sul mercato secondario. Positiva anche Wall Street, con il Dow Jones che ha chiuso in guadagno dello 0,58%, il Nasdaq che è salito dello 0,72% e l’indice S&P 500 è avanzato dello 0,61% a 2.122,85 punti. A spingere le Borse è stata anche la Bce, che questa mattina ha nuovamente alzato il tetto alla liquidità di emergenza (Ela) per le banche greche. Secondo una fonte, la Banca centrale è pronta a rivedere ancora il limite per sostenere gli istituti ellenici fino all’eventuale accordo.
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