di Giuseppe G. Colombo

Roma, 30 giu. (LaPresse) – Niente “linea del fuoco” per l’Italia se dovesse concretizzarsi lo spettro del default della Grecia. E’ il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un’intervista a Il Sole 24ore, ad assicurare che il probabile contagio che partirà da Atene in caso di bancarotta non avrà conseguenze gravissime per il Paese. “La mia preoccupazione – spiega il premier – non è per ciò che potrebbe accadere all’Italia, ma per gli scenari globali di difficoltà che si potrebbero aprire”. Renzi rivendica gli sforzi intrapresi in materia di riforme e sottolinea che un’economia in crescita e “l’ombrello della Bce” mettono l’Italia “al riparo”, in una situazione diversa rispetto a quella di quattro anni fa.

Il premier non si esime da un’analisi approfondita della situazione sempre più instabile e non rinuncia a una stoccata nei confronti di Tsipras: “Una cosa – afferma – è chiedere flessibilità nel rispetto delle regole, un’altra è pensare di essere il più furbo di tutti, essere cioè quello che le regole non le rispetta”. Lo stesso premier, secondo quanto si apprende da fonti di governo, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il primo ministro greco. In linea con la posizione di Renzi è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: l’esposizione dell’Italia nei confronti della Grecia, tra prestiti diretti e partecipazione ai meccanismi di salvaguardia europei, è pari a 35,9 miliardi, ma tutti già a bilancio e in caso di Grexit, quindi, non ci sarebbe un aumento del debito italiano.

Intervenendo a un convegno all’università La Sapienza è il titolare del dicastero di via XX settembre a difendere il governo italiano dalle accuse di una scarsa presenza nella vicenda greca: “Ho letto spesso sui giornali che il governo italiano è assente da questo negoziato: nulla di più falso, posso dire che è sicuramente assente dall’esibizione pubblica”, ha affermato Padoan, sottolineando che “per arrivare a una soluzione positiva “meno si comunica meglio è quando il negoziato è delicato”.

Ribadendo che serve una soluzione di “mediazione” tra le parti e dichiarandosi rispettoso per le decisioni del popolo greco in merito al referendum indetto da Tsipras, Padoan ha sottolineato la necessità di un “sussulto di integrazione” da parte dell’Europa sul fronte dell’Unione monetaria per metterla al riparo “da problemi derivanti da shock”. “Le prime misure da prendere riguardano il completamento dell’Unione bancaria: senza la moneta comune non può funzionare bene”, ha sottolineato il ministro.

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