Roma, 1 lug. (LaPresse) – La pressione fiscale nel primo trimestre del 2015 è stata pari al 38,7%, invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat.
Nel primo trimestre, sottolinea l’istituto statistico, le uscite totali sono diminuite, in termini annui, dello 0,7%, mentre le entrate totali sono aumentate dello 0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014, grazie all’incremento dello 0,2% delle entrate correnti. L’incidenza delle uscite sul Pil è stata pari al 48,5%, in riduzione rispetto al 49,0% del primo trimestre 2014. Le uscite correnti sono scese dello 0,3% e quelle in conto capitale del 7,4%.
Migliore dato dal 2007 -. La spesa per interessi passivi nel primo trimestre del 2015 è calata del 14% a 14,599 miliardi di euro, a fronte dei 16,969 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Il rapporto tra deficit e Pil dell’Italia è stato pari al 5,6% nel primo trimestre del 2015, in flessione rispetto al 6,0% dello stesso periodo dello scorso anno. Si tratta del risultato migliore per il primo trimestre dal 2007.
Saldo primario negativo -. Il saldo primario, cioè l’indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato negativo per 7.192 milioni di euro. L’istituto statistico evidenzia inoltre che l’incidenza sul Pil è stata di -1,8% sostanzialmente stabile rispetto a quella registrata nel primo trimestre del 2014 (-1,7%). Il saldo corrente, ovvero il risparmio, è stato pari a -11.578 milioni di euro (era stato -12.402 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza sul Pil di -3,0%.
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