Roma, 9 lug. (LaPresse) – “Non siamo più nel 2012, nel momento più acuto della crisi. L’euro ora è più forte e anche l’Italia lo è perché fa le riforme e torna a crescere”. A dichiararlo è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, durante l’informativa al Senato sulla crisi greca. Intanto in Grecia è atteso il piano da 12 miliardi che dovrà evitare il default ellenico. Lo presenterà entro questa sera l’esecutivo guidato da Tsipras.
“Ci siamo riuniti molte volte nell’Eurogruppo e l’Italia ha sempre lavorato per favorire l’accordo. Ci sono stati irrigidimenti crescenti sul lato dei creditori da parte di molti paesi europei, ma dai greci è stato mantenuto un atteggiamento spesso sconfortante” continua il ministro: “Le regole di ingaggio devono essere condivise: l’assenza di concretezza, il reiterarsi di riunioni inconcludenti e l’incertezza sugli obiettivi greci su cui lavorare” hanno fatto perdere molto tempo, ha spiegato.
Non solo. “Occorre andare oltre la ‘policy mix’ attuale e rafforzare le istituzioni europee. Ma ciò richiede la risorsa più scarsa in Europa: la fiducia. Senza fiducia – ha continuato Padoan – cadono gli investimenti privati e i consumi, cade la domanda interna. Ormai è diminuita la fiducia tra cittadini e istituzioni e quella tra gli Stati. La via maestra per ricostruire la fiducia è procedere con una maggiore integrazione. Davanti alla crisi greca dobbiamo accelerare il processo di integrazione”.
“Ora è in corso un nuovo negoziato – ha proseguito il ministro dell’Economia – per cui occorre fiducia reciproca. Il confronto non è solo con i creditori, ma è anche tra governi e parlamenti”. Secondo Padoan, bisogna “accrescere il capitale di fiducia, non solo per consolidare la Grecia, ma per consolidare l’Europa. Il dibattito va quindi orientato su temi di lungo termine”.
Una richiesta quella greca che apre “una situazione nuova. L’Eurogruppo si riunisce sabato 11” per discutere le misure che dovrebbero essere dettagliate da Atene entro oggi o al massimo domani. Padoan ha ricordato che il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che è anche a capo dell’Esm, ha sottoposto a Fmi, Bce e Commissione Ue la lettera del governo greco per capire “se sussitano le condizioni” per nuovi aiuti alla Grecia. Secondo il ministro serve “aiutare” Atene “a modernizzare il paese”.
Contributi dall’Italia. L’Italia ha dato alla Grecia contributi per 35,9 miliardi di euro che incidono sul Pil per 2,3 punti” afferma ancora il ministro dell’Economia, Pier Carlo PadoanDall’inizio della crisi, la Grecia “ha chiesto assistenza a Ue e Fmi che gli hanno concesso 260 miliardi di euro dal 2010. Fondi subordinati all’applicazione di una politica economica che correggesse e ripristinasse l’accesso ai mercati – ha spiegato Padoan – i programmi di aiuti si sono conclusi in altri paesi come Spagna e Portogallo, che ora sono tornati a crescere. E si stanno concludendo a Cipro”. “In Grecia, invece – ha concluso il ministro – la situazione è ancora critica: ci sono stati due programmi di aiuti e il secondo si è concluso il 30 giugno”.
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