Roma, 13 lug. (LaPresse) – Il finanziamento al terrorismo presenta “caratteristiche peculiari” rispetto al riciclaggio che “incidono sulla sua individuabilità”. In particolare, spiega il rapporto dell’Uif della Banca d’Italia, “i fondi hanno tipicamente una provenienza lecita e il loro utilizzo per finalità illecite viene dissimulato attraverso attività imprenditoriali o caritatevoli di facciata; il trasferimento delle risorse avviene attraverso circuiti diversificati di tipo sia formale sia informale”. Inoltre, spiega l’Uif, le somme destinate alle “esigenze organizzative e operative” del terrorismo “non sono in genere di ammontare elevato”.
Secondo l’Unità interna a Bankitalia “tali capacità mimetiche rischiano di nascondere la reale entità della minaccia e di far ritenere il sistema legale immune da illecite strumentalizzazioni”. Per l’Uif “occorre invece affinare le tecniche di prevenzione fondandole sull’attenta valutazione di un insieme composito di elementi riguardanti l’anomalia finanziaria delle operazioni, i profili soggettivi di chi ne è l’autore, i luoghi di provenienza e destinazione dei fondi; è pertanto indispensabile integrare tutte le informazioni disponibili nel sistema”.
Il rapporto segnala infine che “nell’attuale fase va emergendo una maggiore tensione dei segnalanti verso questi temi, com’è testimoniato dalla considerevole crescita del numero delle segnalazioni di casi di sospetto finanziamento del terrorismo pervenute nel primo semestre del corrente anno”.
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