Roma, 13 lug. (LaPresse) – L’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, aveva avvertito il governo che la Bce avrebbe chiuso i rubinetti della liquidità per costringere Atene a un accordo alle condizioni dei creditori. Ma aveva un piano: quando l’Eurotower lo avesse fatto, lui sarebbe stato pronto a emettere pagherò denominati in euro, applicare un ‘haircut’ per i bond greci in possesso della Bce dal 2012 e una riduzione unilaterale del debito. Lo ha raccontato lo stesso Varoufakis a NewsStatesman, criticando la decisione del premier greco, Alexis Tsipras, che nonostante il “clamoroso ‘no'” al referendum avrebbe deciso di deporre le armi.

Secondo Varoufakis, infatti, Tsipras avrebbe detto nel corso di una riunione subito successiva al referendum che bisognava accettare “la premessa che qualunque cosa accada, e qualunque cosa facciano dall’altra parte, non saremmo mai in grado di rispondere alle loro sfide“. “E in sostanza, questo significa ripiegare, non negoziare”, ha spiegato ancora Varoufakis, precisando che il suo rapporto con il primo ministro greco rimane “estremamente amichevole”, anche se i due si sono parlati per la prima volta giovedì, dopo non essersi rivolti la parola dalle dimissioni dell’ex ministro.

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