Roma, 31 lug. (LaPresse) – Il 91% delle pensioni in essere dei commercianti subirebbe una riduzione se ricalcolate con il contributivo. Lo riferisce l’Inps, in un’altra puntata dell’operazione ‘Porte Aperte’ che si occupa, in questo caso, degli iscritti alla Gestione commercianti. Negli ultimi cinque anni, spiega l’Istituto, la gestione riporta “risultati economici negativi superiori al miliardo di euro” e il rapporto iscritti/pensionati sin qui costantemente superiore all’unità, “è destinato a peggiorare significativamente a medio-lungo termine”.
L’Inps sottolinea che esiste un reddito minimo (minimale di reddito), sulla base del quale devono necessariamente essere versati i contributi, anche nel caso in cui il reddito effettivo, accertato ai fini fiscali, risulti inferiore a tale soglia. Inoltre, i contributi sul reddito sono molto inferiori a quelli complessivamente dovuti nel Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti da parte dei datori di lavoro e dei lavoratori. Per determinate categorie di esercenti che cessino definitivamente l’attività commerciale nel periodo 1 gennaio 2009 – 31 dicembre 2016, è prevista, a domanda, l’erogazione di un indennizzo di importo pari al trattamento minimo di pensione.
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