Roma, 14 ago. (LaPresse) – “Con questa crescita, inferiore alla previsione dei principali analisti, che stimavano un +0,3% ed inferiore a quella del trimestre precedente (+0,3%), la previsione del governo di raggiungere per fine anno un +0,7% resta sempre più un miraggio. La realtà è che l’Italia, dopo la Grecia, continua ad essere la malata d’Europa, il fanalino di coda”. Lo afferma Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori. “Anche se il rallentamento della crescita dipende in buona parte da fattori internazionali ed è comune ad altri Paesi, il punto dolente è che l’Italia continua a crescere meno degli altri, con valori nettamente al di sotto della media dell’Eurozona ed ha il debito pubblico peggiore”, conclude Dona.