Rimini, 26 ago. (LaPresse) – “Se c’è crescita, il debito scende da solo, e anche un debito grande, diventa rapidamente più piccolo, e ci allontaniamo dagli scogli, e andiamo in un mare più tranquillo. E allora il comportamento individuale viene premiato a livello individuale e collettivo”. Parole di Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, durante il suo intervento al Meeting di Rimini. “Non è semplice, come per nessuno di noi gestire la propria impresa o il bilancio famigliare” aggiunge.

Una relazione articolata quella del ministro: un’analisi sul passato, presente e futuro attorno alle questioni crescita e taglio delle tasse. “Sono 20 anni che non abbiamo tassi di crescita degni della nostra ricchezza, perché non si sono affrontati gli ostacoli strutturali”, ha detto Pier Carlo Padoan. Secondo il ministro bisogna puntare su obiettivi micro e macro. “Non basta avere stimoli giusti per spendere e accumulare ricchezza per i nostri figli – aggiunge – bisogna essere convinti di investire. Perché dietro le grandi cifre ci sono una miriade di comportamenti che vanno aiutati”. E sulla riduzione delle tasse: “Deve venire da un taglio della spesa

Per ottenere una crescita diversa da passato “bisogna migliorare il mercato del lavoro, la P.a., la giustizia civile e la scuola, che è la riforma chiave perché crea il capitale umano. Le riforme dovranno sostenersi l’un l’altra”, ha dichiarato il ministro dell’Economia. Dopo le riforme, poi, si deve intervenire sulla finanza pubblica, “che è una delle più virtuose, che è minata dall’ammontare del debito”, a cui bisogna guardare per qualità e quantità. Infine gli investimenti, su cui bisogna guardare oltre alla dimensioni ed i tempi di attuazione. “Gli investimenti privati sono il motore della crescita – ha aggiunto – che si intrecciano a quanto fatto dal Governo, rendendo più facile creare nuova ricchezza e occupazione. Così facendo possiamo rimettere in moto la crescita”.

Secondo Padoan “la crescita è la cosa più difficile da comprendere e sostenere per un Governo, soprattutto in Europa e in Italia”. Il ministro ha precisato: “Se guardiamo ai numeri recenti, non siamo soddisfatti degli ‘zero virgola’”.

“Il fatto che ci sia il QE (alleggerimento quantitativo) ha cambiato in modo positivo il quadro generale. Perché immette liquidità, ma soprattutto perché manda il segnale dell’esistenza di qualcuno che sosterra’ la crescita finché ci sarà bisogno”. Tra gli effetti positivi, Padoan cita anche la svalutazione dell’euro, e soprattutto il fatto che “allontana il rischio che abbiamo corso fino a qualche mese fa, della deflazione, che sarebbe stata una sciagura per l’Europa”.

Il ministro dell’Economia si è poi espresso sulla questione Cina e sulle altalenanti borse orientali. “In Cina c’è un’instabilità legata a una bolla” ma “la vera preoccupazione è se la Cina smetterà o no di crescere come in passato. E’ un’economia che si sta trasformando, diventando matura. Non ci dovremmo spaventare se la Cina crescerà meno, ma se crescerà ancora meno del previsto”. Così Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, nel suo intervento al Meeting di Rimini.

Noi italiani ed europei dobbiamo trarre qualche lezione – aggiunge – dobbiamo contare soprattutto su noi stessi. Abbiamo troppi disoccupati, c’è un progetto di integrazione che va portato avanti, dobbiamo preoccuparci solo di chiedere all’Europa di fare di più”.

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