Roma, 4 set. (LaPresse) – Il mercato del lavoro in Italia “appare in miglioramento“. Lo scrive l’Istat, nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, evidenziando che “le prospettive dell’occupazione nei prossimi mesi appaiono moderatamente favorevoli”. “Ad agosto, le aspettative degli imprenditori sulle tendenze dell’occupazione per i successivi tre mesi sono state positive nel settore dei servizi e nelle costruzioni e stabili nel comparto manifatturiero”, aggiunge l’Istat.
PIL ATTESO +0,3%. “La crescita” del Pil “è attesa continuare sugli stessi ritmi” del secondo trimestre (+0,3%) “anche nel terzo trimestre ma il rallentamento del commercio mondiale avrà un impatto sulle esportazioni diminuendo l’apporto favorevole della componente estera” e “sulla base del modello di previsione di breve termine dell’Istat la variazione congiunturale reale del Pil prevista per il terzo trimestre è pari a +0,3%, con un intervallo di confidenza compreso tra +0,1 e +0,5%. In presenza di un rallentamento delle esportazioni, condizionate dalla decelerazione delle economie dei paesi emergenti, la domanda nazionale (al netto delle scorte) è attesa fornire il principale contributo positivo al Pil. In questo scenario, la crescita acquisita per il 2015 è pari allo 0,7%” . E’ quanto si legge nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana diffusa dall’Istat. “Dal lato della domanda, all’incremento congiunturale dei consumi (+0,4%) si è associata una riduzione degli investimenti totali (-0,3%), sintesi della flessione di quelli in co-struzioni (-0,8%) e nei mezzi di trasporto (-2,7%) e dell’aumento degli investimenti in macchinari e attrezzature (+0,6%)”, prosegue.
“Nel secondo trimestre l’attività produttiva italiana ha confermato i risultati positivi registrati a inizio anno. La crescita del Pil (+0,3% rispetto al trimestre precedente) è stata determinata da un aumento del valore aggiunto dei servizi (+0,3%) e dell’industria in senso stretto (+0,2%) mentre è tornata negativa la dinamica delle costruzioni (-0,7%)”. Per la componente estera, i dati di contabilità nazionale segnalano nel secondo trimestre una crescita congiunturale più intensa per le importazioni (+2,2%) rispetto alle esportazioni (+1,2%). Questa dinamica riflette, secondo le statistiche sul commercio estero, il rallentamento delle vendite verso i mercati extra-Ue (dal +2,9% nel primo trimestre allo +0,4% nel secondo) e un significativo aumento dell’import (dal +0,3% al +6,7%).
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