Milano, 16 set. (LaPresse) – Sulla riduzione delle tasse per le imprese “qualcosa è già stato fatto. Mi auguro che le imprese siano al centro delle preoccupazioni del governo, perché la ripresa e la crescita dell’occupazione possono venire solo dalle imprese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, a margine della presentazione a Milano della Fondazione E4impact, commentando i tagli a Imu e Irap agricole annunciati ieri dal premier Matteo Renzi. “Su tutto quello che va a dare una spinta alle imprese è chiaro che noi siamo favorevoli”, ha detto Squinzi.

Ridare lavoro agli italiani. “Mi sembra di comprendere che la maggior parte delle persone che vengono in Italia ha come meta finale qualche altro Paese. E in questo momento non è purtroppo l’immigrazione che può risolvere i nostri problemi. Noi abbiamo bisogno di ridare lavoro innanzitutto agli italiani. Abbiamo oltre il 13% di disoccupazione, abbiamo oltre il 40% di disoccupazione giovanile- continua il presidente di Confindustria -. Sarà una visione un po’ egoistica – ha aggiunto -, ma cominciamo a ridare un futuro ai nostri giovani e una velocità al Paese”. Squinzi ha poi precisato che “le immigrazioni alla lunga sono sempre fattori positivi, ma l’obiettivo di chi viene, maggioritariamente, è quello di andare in un altro Paese. E infatti i problemi stanno venendo fuori in maniera molto precisa”.

“Il Sud rimane una preoccupazione fortissima di Confindustria e deve esserlo altrettanto per il Paese”. ha ancora precisato il presidente Squinzi. “Tutte le misure a favore delle imprese – ha aggiunto – sono condivisibili”. “Dobbiamo prendere atto che in Italia il clima sta cambiando” dopo che la previsione di crescita del Pil per il prossimo anno è stata rivista in rialzo allo 0,9%”. Squinzi ha tenuto a sottolineare che “i dati sono statistici, per forza devono essere credibili. Poi possiamo discutere se ci basta una crescita dell’1% oppure no e quanto di questa crescita sia dovuta a fattori esterni o interni. Comunque indubbiamente dopo 13 trimestri negativi del nostro Pil, gli ultimi due sono stati positivi e ritengo lo saranno anche i prossimi due, quindi da questo punto di vista dobbiamo prendere atto che il clima sta cambiando”. Se si tratta di un cambiamento strutturale oppure no “le percentuali le potremo attribuire solo nel giro di un po’ di mesi o di qualche trimestre”, ha concluso Squinzi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata