Milano, 24 set. (LaPresse/Finanza.com) – Nuova giornata difficile per i mercati europei con Piazza Affari che è arretrata di oltre 2 punti percentuali. In chiusura il Ftse Mib ha ceduto il 2,31% a quota 20.581 punti.
A condizionare l’umore dei mercati i timori legati al comparto auto sempre più sotto pressione dopo lo scoppio dello scandalo Volkswagen sulle emissioni diesel non a norma. Inchiesta partita negli Usa e che ora vede il colosso di Wolfsburg sotto pressione anche in Europa con il possibile coinvolgimento anche di altri testimonial auto. Il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, ha infatti affermato che risulta che anche in Europa i veicoli con motori diesel 1.6 e 2.0 sono stati manipolati.
La giornata di oggi ha visto soffrire l’altra tedesca Bmw dopo che la rivista Bild ha riportato che la Bmw X3 xDrive 20d durante prove su strada del Council on Clean Transportation (Icct) avrebbe superato di oltre 11 volte il limite di emissione consentite per le Euro 6. La Borsa ha invece snobbato le indicazioni positive arrivate dall’indice Ifo tedesco, salito a sorpresa a settembre. Attesa per le parole che Janet Yellen, numero uno della Fed, pronuncerà nel corso di un intervento all’Università del Massachusetts.
L’incertezza sul settore auto non ha risparmiato Fca che ha progressivamente perso terreno arrivando a chiudere sui minimi di giornata a 11,32 euro (-7,5%). Sul caso Volkswagen il presidente di FCa, John Elkann ha dichiarato che “tutto quello che è stato detto da Sergio Marchionne sui benefici del consolidamento vale a prescindere da quello che è avvenuto in Volkswagen”. Tonfo ai minimi storici per Cnh Industrial Cnh Industrial (-5,7% a 5,78 euro) che paga il taglio dell’outlook sui ricavi da parte di Caterpillar che ha avviato un piano di riassetto e riduzione dei costi.
Giovedì difficile a Piazza Affari anche per Buzzi Unicem. Il titolo del gruppo cementifero ha ceduto il 5,87% a quota 14,88 euro. Pesa il taglio di raccomandazione deciso da Morgan Stanley: la casa d’affari statunitense ha abbassato il rating su Buzzi a equalweight con target price a 16,75 euro.
Rally invece per Mps con un balzo del 4,4% dopo l’accordo stipulato con Nomura sull’operazione di finanza strutturata denominata ‘Alexandria‘. L’intesa regola le condizioni della chiusura anticipata delle operazioni, poste in essere nel 2009, e aventi come oggetto un investimento in Btp in asset swap con scadenza 2034, del valore di 3 miliardi di euro, finanziato con un long term repo di pari durata. All’esito della transazione l’esborso effettivo della banca senese si è ridotto a 359 milioni di euro. Mps ha così beneficiato di un minor esborso di 440 milioni rispetto al pricing condiviso della transazione.
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