Milano, 5 nov. (LaPresse) – Nel 2015 il prodotto interno lordo italiano crescerà dello 0,9% in termini reali, cui seguirà un aumento dell’1,4% nel 2016 e nel 2017. E’ quanto stima l’Istat nelle sue previsioni sull’economia italiana tra 2015 e 2017.
Nel 2015, spiega l’istituto statistico, la domanda interna al netto delle scorte contribuirà positivamente alla variazione del Pil per 0,7 punti percentuali, mentre la domanda estera netta sottrarrà un decimo di punto percentuale all’espansione del prodotto. Nell’anno in corso è previsto un contributo significativo delle scorte (+0,3 punti percentuali).
Tra il quadro di previsione presentato oggi e quello dello scorso maggio, il tasso di crescita del Pil per quest’anno è stato rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali ed è in linea con le stime del governo. Per i due anni, invece, l’istituto statistico è leggermente meno ottimista.
Il quadro delle previsioni Istat per il triennio 2015-2017 “è soggetto a rischi al ribasso, connessi a un eventuale più pronunciato rallentamento del commercio internazionale e all’impatto delle clausole di salvaguardia nel 2017”, si legge ancora nel comunicato con le stime autunnali.
“Una dinamica più accentuata degli investimenti, collegata agli effetti delle politiche europee e nazionali potrebbe invece condurre ad un rialzo”, afferma l’Istat, sottolineando che “le previsioni incorporano le misure descritte nel disegno di legge di Stabilità 2016”.
La ripresa economica è trainata dall’aumento della domanda interna al netto delle scorte che, nel 2015, è attesa contribuire alla crescita del Pil per 0,7 punti percentuali, con un apporto prevalente della spesa delle famiglie rispetto a quella in beni capitali. L’apporto leggermente negativo della domanda estera netta (-0,1 punti percentuali) sarà determinato sia dal marcato aumento delle importazioni registrato nel primo semestre, sia dall’attuale rallentamento del commercio mondiale connesso alla riduzione dell’attività economica nei paesi emergenti.
Il consolidamento della crescita del Pil, atteso nel biennio 2016-2017, sarà caratterizzato dall’aumento dei consumi privati e da una ripresa del processo di accumulazione del capitale che trarrà impulso dalle condizioni favorevoli sul mercato del credito, dalle azioni di politica monetaria della Banca centrale europea, dalla riduzione del livello di incertezza atteso dalle imprese e dagli effetti di stimolo legati agli incentivi sui maxi-ammortamenti previsti dal disegno di legge di stabilità. Nel 2016 e nel 2017 la domanda interna al netto delle scorte contribuirà alla crescita del Pil per 1,2 punti percentuali, in presenza di un limitato apporto della domanda estera netta (+0,1 punti percentuali) e delle scorte (+0,1 punti percentuali).
OCCUPAZIONE IN AUMENTO -. L‘occupazione aumenterà nel 2015 dello 0,6% in termini di unità di lavoro, accompagnata da una riduzione del tasso di disoccupazione che si attesterà al 12,1%.
Nel 2016, prosegue l’istituto, le unità di lavoro registreranno un aumento più significativo (+0,9%), mentre il tasso di disoccupazione segnerà una ulteriore diminuzione, attestandosi all’11,5%. Nel 2017 le unità di lavoro aumenteranno ad un ritmo meno intenso (+0,7%), in presenza di una ulteriore lieve discesa del tasso di disoccupazione (11,3%).
AUMENTA SPESA FAMIGLIE-. Il rafforzamento dell’economia determinerà, nel 2016 e nel 2017, un apporto crescente della domanda interna di +1,2 punti percentuali, cui si accompagnerà un contributo lievemente positivo da parte della domanda estera netta pari a +0,1 punti percentuali. E’ quanto riporta l’Istat nelle sue previsioni sull’economia italiana tra 2015 e 2017.
Nel 2015 la spesa delle famiglie aumenterà dello 0,8% in termini reali, a seguito del miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro e del reddito disponibile. Nel 2016, si prevede un rafforzamento dei consumi privati (+1,2%) che proseguirà anche nel 2017
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata