Milano, 10 nov. (LaPresse) – In un report pubblicato questa notte, l’agenzia di rating Moody’s, prevede una crescita fino al 2017 dell’economia stabile, rispetto agli ultimi due anni, pesa la crisi della Cina e dei Paesi emergenti, che daranno un contributo alla crescita pari a quello di inizio anni 2000. Il Pil dei Paesi del G20 crescerà in media del 2,8%, solo lo 0,3% in più rispetto al periodo 2012-2014 e molto sotto il +3,8% fatto registrare nei 5 anni precedenti alla crisi finanziaria. Rispetto al Global Macro Outlook di agosto quindi non si registrano grosse novità.
Il report ‘Global Macro Outlook 2015-17: Lacklustre Global Economic Recovery Through 2017 Diminishes Resilience to Shocks’ spiega come nel 2016 la crescita sarà del 2,8% e del 3% nel 2017, rispetto al +2,6% del 2015. Per la Cina, Moody’s prevede un Pil sotto al 7% quest’anno, e poi a +6,3% nel 2016 e a +6,1% nel 2017. Pesano la tenuta sociale, la crescita a macchia di leopardo e la la necessità di riforme. Secondo Moody’s i prezzi dell’energia resteranno bassi nei prossimi due anni, Nell’area euro ci si aspetta una crescita stabilmente all’1,5%, al 2,5% gli Usa e nel Regno Unito.
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