Prosegue una moderata ripresa, ma il Pil rallenta

 Le prospettive economiche per le famiglie e le imprese "appaiono evolvere in maniera differenziata", con le prime favorite da aumento del reddito e inflazione basse e le seconde più pessimista e che non riescono a incrementare i livelli produttivi. Lo scrive l'Istat, nellla nota mensile sull'andamento dell'economia italiana. Per le famiglie, sottolinea l'istituto statistico, "gli attuali livelli del clima di fiducia si associano alla crescita del reddito disponibile, cui contribuisce l'attuale fase di bassa inflazione", mentre, "per le imprese non si segnala ancora un generalizzato aumento dei ritmi produttivi in presenza di un peggioramento del clima di fiducia e una riduzione delle prospettive di crescita".

 

L'economia italiana, segnala l'Istat, nel quarto trimestre rallenta. L'indice anticipatore del Pil italiano "rimane positivo" a novembre segnando una "moderata crescita", ma "con una intensità più contenuta rispetto ai mesi precedenti". I dati disponibili evidenziano un'evoluzione "altalenante" del comparto manifatturiero. A novembre il rallentamento congiunturale di produzione industriale e fatturato, rispettivamente -0,5% e -1,1%, ha bilanciato l'aumento registrato a ottobre (+0,5% e +1,9%). Anche la quota di comparti industriali in espansione oscilla negli ultimi mesi su livelli lievemente superiori al 50%. "L'incertezza sull'intensità della ripresa dell'attività manifatturiera è attesa estendersi ai prossimi mesi", afferma l'istituto. Nonostante l'incremento registrato a novembre, gli ordinativi hanno segnato una riduzione congiunturale nel trimestre settembre-novembre (-1,8%) a causa delle forti riduzioni delle commesse estere (-3,3%).

 

Per quanto riguarda le famiglie, le informazioni disponibili per il quarto trimestre suggeriscono il proseguimento dell'attuale fase di miglioramento dei consumi: a novembre il volume delle vendite al dettaglio ha registrato un rialzo (+0,3%) trainato dalla crescita degli alimentari (+0,8%) e ulteriori indicazioni positive giungono dal moderato aumento del clima di fiducia dei consumatori di gennaio.

 

Fatica un po' di più il mercato del lavoro. I dati destagionalizzati riferiti al mese di dicembre mostrano un arresto della crescita congiunturale dell'occupazione nel quarto trimestre del 2015 (-0,1%), nonostante l'aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%, 67mila occupati in più nello stesso periodo) a fronte di una flessione dei dipendenti a termine (-1,3%, 31 mila individui in meno) e degli autonomi (-1,1%, 62 mila occupati in meno).
 

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