"I dati dell'Istat confermano una crescita nel 2015 dopo tre anni di profonda recessione"

L'Italia è a "un punto di svolta, in cui la crescita si rafforza e la finanza pubblica continua ad essere sotto controllo". Il giorno dopo i richiami dell'Eurogruppo, al termine di un incontro dell'Ecofin, il ministro dell'Econonomia Pier Carlo Padoan sintetizza così la situazione economica del nostro Paese.

E sulla flessibilità dice: "Sì, c'è un rischio" che non venga accordata, ma "stiamo dialogando molto bene a livello tecnico con la Commissione. La valutazione non è un 'prendere o lasciare', ma una valutazione di punti a fronte dell'efficacia delle riforme e delle politiche. Finché non c'è la valuzione positiva, come sono convinto ci sarà, non possiamo dire che abbiamo concluso la conversazione".

Quanto alla lettera in arrivo dalla Commissione, Padoan si mostra cauto: "Vedremo la lettera. Non mi sembra che il punto sia che ci chiedano qualcosa in più. Dobbiamo definire con la Commissione il quadro di finanza pubblica e politiche per la crescita per il 2016 in quanto la Commissione deve ancora sciogliere il nodo della flessibilità addizionale. Non è che ci chiedono qualcosa in più in cambio del giudizio".

Intanto ribadisce la solidità dell'economia italiana: "Ho ricordato ai colleghi – spiega  – che i dati usciti qualche giorno fa dall'Istat confermano una crescita nel 2015 dopo tre anni di profonda recessione, trainata dalla domanda interna e un po' meno dalla domanda estera. Crescita accompagnata da una creazione significativa di nuova occupazione con contratti a tempo indeterminato, il che si traduce in un impatto positivo sulla crescita potenziale".

"Questo – prosegue – avviene in un contesto in cui la finanza pubblica a fine 2015 registra un rapporto deficit/Pil al 2,6%, un debito che si stabilizza nel 2015 e comincerà a scendere nel 2016, e in un contesto nel quale la pressione fiscale scende".

Perciò "la strategia del Governo continua ad essere sul binario di una crescita che va rafforzata anche attraverso le riforme. Riforme strutturali, sostegno agli investimenti, taglio delle tasse: questa è una strategia confermata, perché sta dando frutti".

E anche "il sistema bancario è solido – ribadisce – sta percorrendo un processo di aggiustamento strutturale sospinto anche dalle leggi che sono state introdotte, a cominciare da quella sulle banche popolari di un anno fa, e naturalmente ci sarà una ulteriore spinta con la legge sulle Bcc. Il Governo ha messo in campo misure per facilitare lo smaltimento delle sofferenze. E' un processo che sta andando avanti e che richiede tempo".

D'altra parte, anche "gli squilibri relativi alla Germania sono stati reiterati dal Country-specific Recommendation. Non svelo un segreto – ricorda Padoan – se dico che il ministro Schauble ha ammesso che anche la Germania ha bisogno di fare le riforme come tutti gli altri Paesi".

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