Famiglie italiane più penalizzate di altre per i tassi di interesse ultrabassi

"La ripresa economica nell'area dell'euro procede gradualmente" ma il Consiglio direttivo della Bce per riportare l'inflazione al 2% "agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del suo mandato". E' quanto si legge nel bollettino della Banca centrale europea pubblicato oggi, che spiega che nella riunione di politica monetaria del 2 giugno il consiglio ha valutato che "l'insieme articolato delle decisioni adottate agli inizi di marzo sostiene il vigore della ripresa economica dell'area dell'euro e favorisce il ritorno dell'inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento". Le misure della Bce, aggiunge il bollettino, "continuano a ridurre il costo del credito e contribuiscono a rafforzarne l'offerta". La Bce sottolinea inoltre, come "nel contesto attuale è indispensabile assicurare che le condizioni di inflazione molto bassa non si radichino in effetti di secondo impatto sul processo di formazione di salari e prezzi". Un ulteriore stimolo, oltre a quello già considerato, "dovrebbe provenire dalle misure di politica monetaria ancora da attuare, vale a dire dal programma di acquisto di attività del settore societario (corporate sector purchase programme, Cspp) e dalla nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Omrlt II), che concorreranno a un ulteriore riequilibrio dei rischi per le prospettive di crescita e di inflazione".

I mercati finanziari sono diventati "più stabili" e il clima di fiducia "è migliorato" nel secondo trimestre, ma "incertezze" come la possibilità di una Brexit "continuano a offuscare l'orizzonte", sottolinea la banca centrale. "Tra i primi di marzo e gli inizi di giugno i mercati finanziari dell'area dell'euro e del resto del mondo sono tornati a evidenziare condizioni più stabili", spiega la Bce, che aggiunge che "le incertezze continuano tuttavia a offuscare l'orizzonte in un contesto in cui i paesi affrontano gli effetti di alcuni sviluppi che stanno caratterizzando al momento il quadro internazionale", tra cui i bassi prezzi delle materie prime, il rallentamento di Cina e degli altri emergenti e "rischi geopolitici, incluso l'imminente referendum nel Regno Unito" che potrebbe portare Londra fuori dall'Ue.

Nel contesto di tassi ultrabassi, il calo del reddito da interessi per le famiglie italiane "è stato più che doppio" rispetto a quello dei pagamenti, "con effetti sfavorevoli sul reddito totale netto da interessi", mentre è rimasto "abbastanza stabile" in Germania e Francia. In Italia, spiega la Bce, le famiglie "detengono una quota piuttosto ampia di attività fruttifere di interessi, mentre sono relativamente meno indebitate".
 

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