Visco: "C'è alta incertezza, non escludiamo intervento pubblico"

"Occorre venga rivista al più presto la normativa sulle risoluzioni e sul 'bail in', innanzitutto per ciò che contrasta con la Costituzione italiana". Questo l'avvertimento del presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, durante il suo intervento all'assemblea annuale, oggi a Roma. "La Costituzione continua ad essere 'rigida' (e non 'flessibile' come drammaticamente fu lo Statuto Albertino) e il sempre vigente (né sottoposto a modifiche) articolo 47 dispone che 'la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito'", ha spiegato Patuelli.

"Dopo l'entrata in vigore della Vigilanza unica e del meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie, è inammissibile che qualcuno metta il veto sulla realizzazione del 'terzo pilastro' dell'Unione bancaria, l'assicurazione europea dei depositi", ha aggiunto Patuelli.

INCERTEZZE E INTERVENTI. "A fronte del rischio che, in un contesto di elevata incertezza, problemi circoscritti intacchino la fiducia nei confronti del sistema bancario, un intervento pubblico non può essere escluso", ha affermato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco all'assemblea dell'Abi. "Confidiamo nella capacità di successo di un impegno comune volto a superare le attuali difficoltà", ha auspicato Visco.

"Non sottovalutiamo – ha aggiunto il governatore – i segnali di preoccupazione, il nervosismo, che provengono dalla situazione dei mercati finanziari e interessano le banche italiane. Insieme con le altre autorità stiamo agendo con determinazione per promuovere efficaci interventi di mercato".

"Le banche 'significative' con livelli di crediti deteriorati particolarmente elevati", detenevano alla fine dello scorso anno "15 miliardi di sofferenze, al netto delle svalutazioni già conteggiate in bilancio, anch'esse coperte da garanzie reali e personali", ha proseguito Visco.

UNICREDIT E MPS. "Il recentissimo rinnovo del vertice aziendale di una grande banca pone le premesse per migliorarne la posizione patrimoniale e innalzarne i livelli di redditività, in linea con i requisiti che la Vigilanza e il mercato richiedono per i gruppi di rilievo sistemico a livello internazionale", jha poi detto il governatore della Banca d'Italia, facendo riferimento al cambio al timone di Unicredit, pur senza citare l'istituto di piazza Gae Aulenti.

In merito a Mps, ha spegato Visco, "le recenti tensioni, che si sono pesantemente riflesse sui corsi azionari, richiedono interventi decisi, che diano in tempi brevi un segnale di inversione di tendenza, e possibili misure di sostegno". Per le difficoltà di Mps il governo starebbe lavorando insieme con la Commissione Ue per una qualche forma di intervento a sostegno.

DIALOGO CON UE. Sulle banche italiane, con le istituzioni europee "il dialogo è continuo ed ha lo scopo di esplorare tutte le possibilità", anche per un possibile "utilizzo di aiuti di Stato", perché "il Governo intende tutelare i risparmi", ha sottolineato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, durante il suo intervento all'Abi.

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