Prosegue il "percorso di consolidamento delle finanze pubbliche"
Il rapporto deficit/Pil scende e, secondo il ministro Padoan, il risultato dipende in buona parte dalla lotta agli sprechi. "Nel 2016 l'indebitamento netto si attesta al 2,4 per cento del PIL, sostanzialmente in linea con la previsione formulata nel DEF (2,3); nel 2017 si conferma in riduzione al 2,0 per cento. Il saldo di bilancio corretto per gli effetti del ciclo economico è in linea con un percorso di consolidamento delle finanze pubbliche che colloca l'Italia tra i paesi più virtuosi dell'Eurozona", afferma il ministro dell'Economia nella Nota di aggiornamento del Def.
"Questo risultato è reso possibile dalla prosecuzione del processo di revisione della spesa – si legge ancora nel documento – che ha liberato le risorse necessarie alla strategia di riduzione delle imposte, a cominciare dal costo del lavoro; con riferimento al 2016 si tratta di circa 25 miliardi di euro di risparmi generati grazie alle misure implementate nel 2014 e nel 2015. Gli sprechi si vanno sistematicamente riducendo ma ci sono ancora margini apprezzabili per accrescere ulteriormente l'efficienza dei servizi erogati dalle Amministrazioni pubbliche. La recente riforma del bilancio dello Stato renderà ancor più sostenibile, efficace e trasparente la programmazione della spesa e consentirà di rivedere costantemente le misure adottate in funzione della loro efficacia".
PIL ALL'1% NEL 2017. "Per effetto delle misure attuate e in programma si prevede una crescita del Pil per il 2017 dell'1,0 per cento. Affinché tuttavia la politica di bilancio stimoli la crescita e la creazione di occupazione, e le riforme strutturali adottate producano benefici crescenti nel tempo, il Paese ha bisogno di stabilità politica e istituzionale; in tal senso le riforme istituzionali promosse mirano a rendere l'attuale sistema più stabile ed efficiente. In particolare la riforma costituzionale intende snellire il processo legislativo, superando il bicameralismo perfetto e realizzando una più efficiente allocazione delle competenze e una riduzione dei contenziosi tra centro e periferia; la legge elettorale intende garantire governabilità, stabilità e accountability", si legge nella nota di aggiornamento del Def.
INVESTIMENTI PUBBLICI. La dinamica degli investimenti pubblici è attesa in crescita anche nel 2016 e nei prossimi anni, collocandosi attorno al 2,3 per cento in media nel periodo 2016-2019: in sostanza in questi anni l'indebitamento viene utilizzato per finanziare gli investimenti fissi, una buona prassi per aumentare la crescita potenziale. Questa impostazione di bilancio di medio periodo incorpora la spesa per cofinanziamenti nazionali dei progetti di investimento per i quali il Governo ha ottenuto i margini di flessibilità addizionali previsti dal Patto di Stabilità e Crescita.
"Alla luce di un contesto congiunturale più sfavorevole rispetto a quello prospettato ancora pochi mesi fa dalle organizzazioni internazionali, il Governo ha scelto di rimodulare la politica di bilancio in maniera favorevole alla crescita: si è scelto in particolare di intervenire sulle spese e le entrate dando priorità agli interventi che favoriscono investimenti e produttività, pur continuando nel processo di consolidamento", aggiunge Padoan.
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