La decisione a causa dell'"atteggiamento di totale chiusura"

Corrado Passera ritira l'offerta per Mps per "l'atteggiamento di totale chiusura che la Banca ha dimostrato nei nostri confronti". Lo si legge in una lettera inviata da Passera a al cda e al collegio sindacale della banca senese. "Ci sono state infatti negate le condizioni minime per condurre il normale percorso volto a rendere definitiva e impegnativa tale proposta", spiega l'ex capo azienda di Intesa Sanpaolo, che chiedeva di poter procedere a una due diligence sui conti di Mps. "Ci è stato detto di attendere un information package standard del quale ad oggi non abbiamo ricevuto né l'indice dei contenuti, nè le tempistiche per poterne usufruire", scrive ancora Passera.
 

"Abbiamo fatto richieste usuali e in linea con le prassi di mercato per operazioni di questo genere, mentre la Banca ci ha risposto ponendo condizioni impraticabili e consumando metß del giß poco tempo a disposizione. Questa chiusura esplicita nei confronti della nostra proposta ci pare contraria all'interesse della Banca e di tutti i suoi azionisti", si legge nella lettera. Sulla due diligence "abbiamo chiarito che non avremmo voluto avvantaggiarci di nessuna informazione esclusiva e che tutti gli approfondimenti concessi a noi potevano/dovevano essere forniti anche agli altri potenziali investitori e al mercato. Abbiamo cioè richiesto di seguire una procedura tipica di dual track".

"Abbiamo contemporaneamente chiesto – continua la missiva – di poter presentare all'Autorità di Vigilanza europea la nostra proposta per poter eventualmente correggerla o integrarla. Anche su questo punto la resistenza è stata totale e sempre basata su affermazioni non comprovate da elementi oggettivi e che non trovano riscontri in esperienze precedenti: 'La Banca ci ha detto che la nostra proposta non sarebbe abbastanza solida per essere presentata alla Bce. Premesso che questo e' un giudizio che è prerogativa della Bce, ricordiamo che stiamo parlando di un Piano d'Impresa molto dettagliato (che avremmo volentieri presentato, ma non ci è stata data la possibilitß); di lettere di interesse ufficiali da parte di primari investitori internazionali per circa 2 miliardi di euro (che, come previsto nella nostra lettera, avremmo messo a disposizione della  Banca appena firmato il patto di riservatezza) e dell'assunzione di un impegno a garantire l'aumento di capitale in opzione agli attuali azionisti per 1-1,5 miliardi di euro".

"La Banca – spiega ancora Passera – ci ha detto che la Bce ha approvato solo l'attuale impostazione e che la nostra proposta di aumento di capitale immediato di 3,5 miliardi non sarebbe stata presa in considerazione. Come detto, tale giudizio è prerogativa della Bce e appare inopportuno che la Banca parli a suo nome escludendo che la Bce possa nemmeno esaminare altre alternative".

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