Per la Commissione Ue altri 5 Paesi condividono il rischio. Ma Moscovici: "Terremo conto di sisma e migranti"
L'Italia è "a rischio" di non rispetto delle regole sul deficit del Patto di stabilità e crescita. E' quando scrive la Commissione Ue in una nota, specificando che condividono con l'Italia questo rischio altri cinque Paesi: Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia. "Le bozze dei bilanci programmati – si legge nella nota – possono provocare una significativa deviazione dai percorsi di aggiustamento per i rispettivi obiettivi di medio termine". L'Italia e Cipro hanno "differenziali più ampi" sul deficit del previsto rispetto ad altri Paesi ma "per l'Italia ci sono i costi associati al terremoto", con i suoi effetti "molto seri e drammatici" e quelli della "gestione dell'immigrazione" e "prenderemo questo in considerazione". Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nel corso di una conferenza stampa.
"Non abbiamo respinto il bilancio italiano – ha detto il commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici – perché sarebbe stato un gesto grave. Ci sono deviazioni, anche se sono ridotte considerando le spese per i migranti. Il Consiglio europeo sa che sull'Italia cade una responsabilità collettiva e non solo nazionale. E poi abbiamo voluto considerare anche le spese sul terremoto. Questo spiega la nostra conclusione: l'Italia rientra nella categoria 'di rischio' di non conformità. Il dialogo andrà avanti".
"Vedremo – ha aggiunto – se ci saranno state correzioni che permettono di ridurre ulteriormente la deviazione, per evitare nuove procedure per l'Italia. Il 5 e 6 dicembre sono in programma l'Eurogruppo e l'Econofin, che terranno conto di questi pareri. Poi ci sarà il rapporto", ha concluso. La Commissione specifica che tredici Paesi europei, tra cui l'Italia e la Germania, saranno oggetto di un approfondimento ulteriore a causa del fatto che "sono stati identificati squilibri".I risultati di questi approfondimenti saranno presentati a inizio 2017.
DISCUSSIONE PROSEGUIRA'. "Quando inizia la discussione, è logico che ogni Paese porti avanti le proprie istanze. Non parliamo di blocchi o veti, la discussione andrà avanti" ha detto il commissario europeo in una intervista a SkyTg24. "L'idea che abbiamo bisogno di più crescita risponde a un approccio pro-europeo. Io sono d'accordo. Vedremo come trasferirlo nel bilancio ma abbiamo bisogno di idee pro-europee, come quelle che vengono dall'Italia. L'Italia è un Paese fondatore e la terza economia europea, non sarò mai la persona che cerca di opporsi all'Italia in Europa e alla flessibilità" ha concluso.
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