E sulle banche: "Il settore resta vulnerabile ma sa resistere agli stress"
"Nel complesso, i rischi di sostenibilità del debito rimangono elevati in mezzo a numerose sfide, non ultima l'aumento dell'incertezza politica". E' quanto si legge nel Financial stability report della Bce reso noto oggi. A breve termine, secondo la Banca centrale europea, "le principali sfide per la sostenibilità del debito pubblico si riferiscono ad un periodo prolungato di crescita nominale basso, rischi residui legati al sostegno del settore finanziario, nonché le riforme strutturali e fiscali sufficienti a ristabilire durevolmente la sostenibilità del debito". A livello europeo il rapporto debito-Pil secondo la Bce dovrebbe "continuare a diminuire, anche se solo gradualmente". "Tuttavia, alcuni Paesi dell'area dell'euro sono sotto la sorveglianza per un rapporto superiore al 60%" come previsto dal Trattato di Maastricht, si tratta di Belgio, Spagna, Francia, Italia e Finlandia, e secondo la Bce "sono ancora indirizzati ad un ulteriore, più o meno pronunciato, aumento entro il 2018".
CON CRESCITA BASSA RISCHI PER STABILITÀ. "Quattro sono i principali rischi per la stabilità finanziaria nell'area dell'euro nei prossimi due anni" per cui esiste "un innesco comune legato ai rischi di una crescita nominale più debole di quanto attualmente atteso in tutta l'area dell'euro", afferma la Bce, secondo cui in crescita sono i timori legati ad un contagio finanziario, legato all'accresciuta incertezza politica nelle economie avanzate ed alla fragilità nei mercati emergenti. Rischio medio ma stabile per le banche condizionate da tassi bassi, Npl e crescita bassa. A un livello più basso, ma in crescita i timori legati alla sostenibilità del debito, sia quello sovrano che quello privato non finanziario. Basso e stabile infine il rischio legata a liquidità e sistema finanziario.
SETTORE BANCHE VULNERABILE MA RESISTE AGLI STRESS. "Il settore bancario dell'area euro rimane vulnerabile, ma ha dimostrato di essere resistente ai recenti stress dei mercati", spiega la Banca centrale europea, la volatilità "può limitare la capacità delle banche di sostenere l'economia reale", inoltre "la capacità delle banche di generare organicamente il capitale è vincolata a prospettive di redditività bassa ed una crescita nominale sottotono". Nel mese di ottobre e inizio novembre, "una curva dei rendimenti più ripida e in crescita" potrebbe portare ad un aumento dei prezzi delle azioni bancarie. "La principale sfida strutturale per la redditività della banca continua ad essere legata ai non performing loan in un certo numero di Paesi".
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