Piazza Affari ha chiuso in ribasso a poche ore dalle decisione della Federal Reserve. La Banca centrale americana con ogni probabilità alzerà di 25 punti base i tassi d'interesse, ma il mercato è più concentrato sulle parole che pronuncerà Janet Yellen. Gli investitori cercheranno di capire come si muoverà la Fed nel 2017, che potrebbe essere condizionata dalle mosse che attuerà il nuovo presidente Usa Donald Trump. Sul listino milanese sono tanti gli spunti societari interessanti e, in particolare, i riflettori restano puntati su Unicredit, Mps e Mediaset. In questo quadro a Piazza Affari, con Wall Street che procede debolmente, l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell'1,18% a 18.606 punti.
Banche costantemente sotto i riflettori. Tonfo di Unicredit (-6,41% a 2,63 euro) all'indomani della presentazione del piano e di una brillante performance. La banca italiana ha incassato la fiducia di diverse case d'affari che hanno espresso il loro apprezzamento alla cura somministrata dall'Ad Jean Pierre Mustier. Ma ci sono anche ombre. E' quello che hanno evidenziato gli analisti di Exane secondo cui "dopo il forte rialzo di questi ultimi giorni la valutazione del titolo non è più tirata" rilevano gli esperti del broker.
Debole Mps (-2,05% a 20,06 euro) in attesa di conoscere il verdetto Consob sulla riapertura del programma di conversione volontaria delle obbligazioni subordinate.
Le vendite hanno colpito anche Intesa SanPaolo (-2,63% a 2,366 euro), mentre hanno brillato Banco Popolare (+1,58% a 2,19 euro) e Popolare di Milano (+1,80% a 0,345 euro).
Mediaset (+1% a 3,62 euro) ha proseguito la corsa dopo l'uscita allo scoperto di Vivendi che ha annunciato di aver acquistato titoli Mediaset sul mercato con l'intento di salire fino al 20%. Ieri sera i francesi hanno fatto una nuova comunicazione dichiarando di possedere il 12,32% del capitale sociale di Mediaset. Allo stesso tempo Fininvest ha rafforzato la propria partecipazione di controllo e la sua partecipazione salirà al 39,77% del Biscione.
Prysmian (-1,15% a 24,08 euro) si è presa una pausa dopo l'aggiornamento dei massimi storici.