A dicembre le stime Csc parlavano di una crescita dello 0,8%

Confindustria è più ottimista sulla ripresa italiana e vede un Pil in crescita dell'1,3% nel 2017 e dell'1,1% nel 2018. A stimarlo è il rapporto previsionale del Centro studi dell'associazione degli industriali, presentato oggi in viale dell'Astronomia. Nello scorso dicembre le stime Csc parlavano di una crescita dello 0,8% nel 2017 e dell'1% nel 2018. Gli economisti di Confindustria spiegato che a cambiare è la dinamica più robusta di quella attesa per il quarto trimestre 2016 e per il primo 2017, che ha comportato una crescita aggiuntiva di 0,3 punti percentuali nell'anno in corso, rispetto a quella stimata a dicembre.

Il Centro studi guidato dal direttore Luca Paolazzi prevede per il 2017 e per il 2018 che l'occupazione rallenterà al +0,9% e al +0,8%, dal +1,4% del 2016. Inoltre, la discesa del deficit pubblico procede lenta: al 2,3% del Pil quest'anno e al 2,4% nel 2018, al lordo delle clausole di salvaguardia che valgono 0,9 punti di Pil. Mentre non scende il rapporto tra debito pubblico e Pil: 133,2% e 133,7%, da 132,6%. Il ritorno ai livelli pre-crisi è previsto nel 2023.

Il rientro dagli stati di crisi aziendali e il ritorno dal part time al tempo pieno stanno determinando un "allungamento degli orari di lavoro", tagliati durante la recessione, con la conseguenza – sottolinea  il rapporto – che il numero di persone occupate crescerà a ritmo smorzato".

Dopo il +1,3% del 2016 gli occupati saliranno dello 0,8% sia nel 2017 che nel 2018. Nel biennio 2017-2018 le retribuzioni reali arretrano dello 0,5%, dopo il +1,4% nel periodo 2013-2016. Il rapporto evidenzia che in Italia ci sono "7,7 milioni di persone cui manca il lavoro, in tutto o in parte". Un bacino ancora ampio costituto da disoccupati ma anche da occupati part-time involontari o da persone disponibili a lavorare ma che non cercano occupazione.

La revisione al rialzo segue quella di qualche settimana fa del Fondo monetario internazionale, che ha portato la sua stima sul Pil del Belpaese al +1,3% nel 2017 dal +0,8% previsto solo tre mesi prima. In un rapporto sull'economia dell'eurozona, Standard & Poor's si è aggiunta oggi al coro dei previsori più positivi. L'agenzia di rating ha infatti ritoccato a sua volta al rialzo il Pil dell'Italia nel 2017, al +1,2% dal +0,9% previsto a marzo, anche se ha ammesso che "la prestazione italiana resta ancora un po' preoccupante" rispetto agli altri principali Paesi europei.

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