Buone notizie per il nostro Paese: le precedenti prevedevano un incremento dello 0,8% quest'anno e dell'1% il prossimo

Moody's ha rivisto al rialzo il Pil dell'Italia al +1,3% sia nel 2017 sia nel 2018, dalle precedenti stime che prevedevano un incremento dello 0,8% quest'anno e dell'1% il prossimo. Lo riferisce l'agenzia di rating, che "si aspetta che la ripresa continui anche per il beneficio delle politiche monetarie e fiscali di sostegno e per la crescita più forte nel resto dell'Unione europea".

Moody's prevede una crescita del Pil  dell'eurozona di 0,3 punti percentuali superiore rispetto a quanto stimato in precedenza, "guidata da un forte slancio in Germania". L'area della moneta unica dovrebbe vedere un incremento del Pil del 2,1% nel 2017 e dell'1,9% nel 2018, dopo l'1,7% registrato nel 2016. Gli economisti dell'agenzia internazionale hanno rivisto inoltre al rialzo la crescita della Germania, al +2,2% nel 2017 e al +2% nel 2018, e della Francia, al +1,6% sia quest'anno sia il prossimo a fronte delle precedenti previsioni di +1,3% e +1,4% rispettivamente.

"I robusti indici basati sui sondaggi nei Paesi dell'area dell'euro suggeriscono che la crescita dovrebbe accelerare nel corso dell'anno, mentre l'indicatore di fiducia dei consumatori è al livello massimo in 16 anni e questo è positivo per una ripresa guidata dai consumatori", commenta Madhavi Bokil, vice president presso Moody's. Secondo Moody's le economie del G20 cresceranno complessivamente a un tasso annuo di poco più del 3% nel 2017 e nel 2018, in accelerazione se si considera il +2,6% dello scorso anno.

A rallentare, secondo il rapporto dell'agenzia, saranno invece gli Stati Uniti. Moody's prevede una crescita degli Usa del 2,2% nel 2017 e del 2,3% nel 2018, con una doppia revisione al ribasso dai +2,4% e +2,5% rispettivi stimati in precedenza. Il taglio per 2017 è "il risultato di una performance più debole nella prima metà dell'anno", spiegano gli economisti dell'agenzia, mentre "la previsione di crescita inferiore per il 2018 riflette le aspettative di uno stimolo fiscale più modesto di quanto precedentemente assunto".

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