Per il Governatore di Bankitalia gli ultimi 10 anni sono stati i peggiori della nostra storia economica. "Adesso la ripresa è effettiva"

"L'economia italiana, in graduale rafforzamento da oltre un triennio, ha nettamente accelerato nell'ultimo anno. Nel complesso del 2017 la crescita dovrebbe essere vicina all'1,5 per cento, per poi proseguire su ritmi simili nel prossimo anno". Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenendo a un convegno al Sacro convento di Assisi. "Il miglioramento ciclico – ha aggiunto – si sta diffondendo alla maggior parte dei settori industriali; segnali positivi stanno emergendo anche nei servizi, dove è stata forte la crescita del turismo di provenienza sia nazionale sia estera, e nelle costruzioni, dove le attività di ristrutturazione del patrimonio esistente beneficiano degli incentivi fiscali e dei bassi tassi di interesse".

"Questi dieci anni sono stati i peggiori della storia economica del nostro Paese in tempo di pace. Le conseguenze della doppia recessione sono state infatti più gravi in Italia di quelle della Grande Depressione degli anni '30 del Novecento". ha aggiunto Visco. "Dal 2007 al 2013 – ha aggiunto – il Pil è diminuito del 9 per cento; la produzione industriale di circa un quarto; gli investimenti del 30 per cento; i consumi dell'8. Gli effetti più dolorosi si sono manifestati nel mercato del lavoro: nel 2014 il tasso di disoccupazione era pari a quasi il 13 per cento, più del doppio che nel 2007.

Ancora oggi il prodotto è inferiore di circa il 6 per cento al livello di inizio 2008, il tasso di disoccupazione supera l'11 per cento". "Rispetto al resto dell'area dell'euro, l'Italia ha scontato i ritardi con i quali è stato avviato l'ammodernamento necessario a fare fronte alle sfide della globalizzazione, del cambiamento tecnologico e dell'unione monetaria", ha sottolineato Visco

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