Il rapporto annuale dell'Organizzazione per lo Sviluppo: il Pil mondiale sale del 3,6% ma è ancora inferiore all'andamento precrisi

Il Pil dell'Italia salirà dell'1,6% nel 2017, per poi crescere dell'1,5% nel 2018 e rallentare nel 2019, quando l'incremento sarà dell'1,3%. Lo si legge nell'Economic Outlook dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo Sviluppo Economico), secondo cui i consumi privati continueranno a essere il principale motore della ripresa, che si allargargherà ancora agli investimenti e alle esportazioni, mentre i guadagni occupazionali sosterranno il reddito disponibile delle famiglie.

La previsione Ocse per l'Italia s'inquadra in un Pil mondiale in crescita del 3,6% quest'anno, dal 3,1% del 2016, del 3,7% nel 2018 e del 3,6% nel 2019. Il rapporto precisa che l'economia mondiale si è rafforzata, con stimoli monetari e fiscali ma che la crescita del Pil globale resta al di sotto dei livelli pre-crisi. "La crescita ha accelerato e le prospettive a breve termine sono positive, ma ci sono ancora chiari punti deboli e vulnerabilità", ha affermato il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria.

I dati del mondo – Secondo Gurria "è necessario concentrare l'azione strutturale e fiscale sull'incremento del potenziale a lungo termine, poiché andrà riducendusi il sostegno della politica monetaria". Il numero uno dell'Ocse afferma che "i paesi dovrebbero implementare pacchetti di riforma che catalizzino il settore privato per promuovere la produttività, salari più alti e una crescita più inclusiva".

Negli Stati Uniti, la crescita è stimata al 2,2% nel 2017, salendo al 2,5% nel 2018, per poi ridiscendere al 2,1% nel 2019. L'area dell'euro dovrebbe crescere del 2,4% nel 2017 e del 2,1% nel 2018 – revisioni al rialzo rispetto alle precedenti proiezioni trainate da una maggiore crescita nei principali paesi europei – prima di rallentare all'1,9% nel 2019. La Germania dovrebbe aumentare il Pil del 2,5% nel 2017, del 2,3% nel 2018 e dell'1,9% nel 2019. Si prevede che la Francia cresca dell'1,8% nel periodo 2017-18 e dell'1,7% nel 2019. La crescita in Giappone è prevista all'1,5% per il 2017 e resterà vicina all'1% nel 2018 e nel 2019, mentre riprende il consolidamento fiscale e il calo della popolazione in età lavorativa accelera. L'economia canadese è tornata a crescere del 3% quest'anno. Secondo l'Ocse rallenterà poi al 2,1% nel 2018 e all'1,9% nel 2019.  La crescita in Cina è prevista al 6,8% nel 2017, al 6,6% nel 2018 e al 6,4% nel 2019, riflettendo in parte il riequilibrio in atto nel modello di crescita cinese dalla maniffatura ai servizi. In India, la crescita è prevista al 6,7% nel 2017 e al 7% nel 2018, prima di raggiungere un tasso del 7,4% nel 2019, grazie alle riforme che dovrebbero aumentare gli investimenti, la produttività e la crescita.  

Pensioni – Tornando al dato italiano, l'Ocse lancia un monito: "Ridurre il ritmo delle riforme strutturali e lo slittamento fiscale dopo le elezioni programmate all'inizio del 2018 ridurrebbe la fiducia e farebbe deragliare una ripresa duratura". E, a proposito di pensioni, l'Organizzazione per lo Sviluppo fa notare che in Italia "il legame tra età pensionabile e aspettativa di vita deve essere preservato per rafforzare l'equità intergenerazionale e salvaguardare la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico".

Padoan – Ed ecco il commento del Ministro per l'Economia Piercarlo Padoan: "I dati dell'Ocse sono lusinghieri per l'Italia. La stima per il 2017 è addirittura miogliore di quella del governo, ma ci dicono che l'Italia ha bisogno di investimenti. Servono investimenti a lungo termine che abbiano un impatto positivo sulle grandi infrastrutture".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: